AsiaNews, un piccolo strumento a servizio del papa e dell'evangelizzazione
di Bernardo Cervellera

La lettera apostolica di Giovanni Paolo II sui mezzi di comunicazione sociale, ci fa sentire il pieno conforto del papa al nostro lavoro. Nella lettera diffusa oggi, dal titolo "Il rapido sviluppo" egli sottolinea che i media, internet compreso, sono un potente strumento di evangelizzazione.

La piccola esperienza di AsiaNews conferma le grandi parole di Giovanni Paolo II: l'informazione di AsiaNews è sempre più usata dagli stessi media asiatici: anzitutto da quelli ecclesiali, cattolici e non, perché si sentono rafforzati nella loro missione. Molti non cristiani (indù, musulmani, zoroastriani, taoisti,…) che ci scrivono apprezzano la nostra informazione e maturano stima verso le piccole chiese minoritarie del grande continente asiatico.

La nostra agenzia svolge un servizio anche verso i media laici asiatici: siti arabi, indiani, cinesi, persiani ripropongono le notizie di AsiaNews perché la nostra è una voce più libera della loro, a cui essi fanno affidamento per comprendere meglio la loro stessa situazione e per dare un'informazione meno manipolata dal potere politico. Fa parte del lavoro di evangelizzazione anche mantenere una voce libera sull'Asia.

La nostra esperienza è letta in profondità anche dal "Non abbiate paura" a cui il papa esorta gli operatori dei media. L'esperienza di AsiaNews.it, di appena un anno ( ma l'edizione su carta, fondata da Piero Gheddo, ha già 19 anni), è che non bisogna spaventarsi della piccolezza di mezzi, di economia, di personale: il piccolo Davide ha sempre qualche sasso per la fronte di Golia. La nostra agenzia, insieme a tanti piccoli siti cristiani, è riuscita a liberare il cristiano O'Connor dalle prigioni saudite.

Ma anche Davide talvolta può essere impotente e deve confidare soprattutto sull'aiuto del "Dio degli eserciti". Questo va detto anzitutto riferendosi alla Provvidenza e ai benefattori che sostengono quotidianamente il nostro lavoro. E va detto anche per quanto riguarda il successo insperato della nostra comunicazione, come nel caso della Cina. Il governo cinese ha paura di AsiaNews e di tanti altri siti cristiani e a fasi alterne oscura la nostra home-page cinese. Eppure molti fedeli in Cina hanno trovato il modo di aggirare la barriera-filtro di Pechino. Pubblicando e diffondendo le notizie del nostro sito, essi rendono impotente e inutile la mastodontica censura preventiva del partito. Un messaggio pervenutoci dalla Cina dice: "Grazie per il vostro lavoro e la vostra informazione, che ci dà speranza".

Il nostro augurio è che questo servizio susciti non solo nuovi operatori nei media e in internet, ma persone appassionate a diffondere l'amore e la verità di Cristo in Asia e nel mondo.