Incontro "cordiale" fra Bush e Chirac. Gli Stati Uniti non cedono sull'embargo alla Cina, ma vi sono aperture e collaborazione sul Medio Oriente.
Bruxelles (AsiaNews/Agenzie) - Il presidente francese Jacques Chirac e quello americano George W. Bush si sono incontrati ieri a Bruxelles per parlare dei rapporti fra Stati Uniti ed Unione Europea.
Fra le questioni trattate vi è la proposta europea di togliere l'embargo sulle armi alla Cina. Per gli Stati Uniti la rimozione dell'embargo, e il conseguente accesso di Pechino al mercato high tech delle armi europee, mette in pericolo la sicurezza di Taiwan e, in generale, di tutta l'Asia dell'Est. L'embargo è stato imposto dall'UE alla Cina dopo la brutale soppressione delle proteste per la democrazia di piazza Tiananmen, nel giugno 1989. Diversi paesi fra cui Germania, Francia, Italia premono da tempo per la fine dell'embargo. Un alto funzionario americano presente all'incontro, che ha preferito rimanere anonimo, ha detto che "Stati Uniti ed Unione Europea non sono vicine ad un compromesso" e che gli Usa non intendono "eliminare le proprie obiezioni sull'argomento". Pur nella cordialità formale, da parte europea non sono mancate le critiche . Peter Mandelson, commissario per il Commercio dell'Unione Europea vicino al Primo ministro inglese Tony Blair, ha detto ieri che Washington "sbaglia ad impuntarsi in una guerra con l'UE sul piano di rimozione dell'embargo sulle armi alla Cina". Mandelson, ha riconosciuto che "stanno nascendo molti punti in comune fra Europa ed America" su molti argomenti, ma ha aggiunto che rimangono molte possibili divisioni. Sulla possibilità di rimuovere l'embargo alla Cina, il commissario ha detto: "Io credo che l'Europa debba farlo. L'amministrazione Bush non deve intraprendere una guerra con l'Europa su questo argomento, perchè attualmente è una guerra che non può vincere".
Secondo Mandelson, l'embargo è "anacronistico" e "logoro", e ritiene che sia meglio sostituirlo con un metodo chiaro e trasparente di vendita monitorata delle armi a Pechino
Secondo Mandelson le divisioni possono nascere sull'Iran, sull'embargo alla Cina e sul ruolo futuro della Nato. I punti di vista in comune riguardano la nascita del nuovo Iraq post elezioni, la forte cooperazione in Afghanistan e il processo di pace in Medio Oriente, compresa la determinazione di Francia e Usa a eliminare la presenza siriana dal Libano.