Luoghi di preghiera nelle scuole russe: rimosso l'emendamento
di Nina Achmatova
La proposta aveva sollevato molto critiche anche da parte delle religioni di minoranza. Secondo alcuni deputati della Duma, così si “evitano speculazioni” su un argomento diventato ormai molto sensibile nel Paese, dopo il caso delle Pussy Riot e la campagna di abbattimento di croci.

Mosca (AsiaNews/Agenzie) - Continua il dibattito sulla possibile presenza di cappelle e sale di preghiera nelle scuole pubbliche in Russia, prevista nelle modifiche alla legge per la libertà di coscienza, in discussione alla Duma. Secondo quanto riportato dal sito Polit.ru, il deputato Yaroslav Nilov, del partito liberal-democratico (Lpdr), ha eliminato dal testo del documento la proposta che preoccupava anche le minoranze come anche i settori più laici nella Federazione.

Nilov - che presiede il Comitato della Duma per gli Affari delle organizzazioni religiose e delle associazioni pubbliche - ha fatto notare che "la questione delle cosiddette 'sale di preghiera' ha avuto una vasta eco pubblica per il fatto che la società è surriscaldata dalle notizie di violazioni dei diritti nella sfera della libertà di coscienza". Proprio "per evitare speculazioni sulla questione", ha spiegato il politico, l'articolo che stabiliva la possibilità di aprire luoghi preposti al culto negli istituti d'istruzione pubblica, previa richiesta di genitori e alunni, è stato rimosso dal disegno di legge. Il documento è stato approvato, così, in seconda lettura alla Camera bassa del parlamento russo.

A metà novembre, l'iniziativa legislativa aveva accolto il favore della Chiesa russo-ortodossa. La mossa sembrava rientrare, almeno in parte, nel programma di restituzione dei beni ecclesiastici confiscati dal regime sovietico e adibiti durante l'Urss ad altro uso, come ad esempio quello scolastico. Suor Ksenia Chernega, direttrice dell'ufficio legale del Patriarcato di Mosca, aveva spiegato a Ria Novosti che gli emendamenti allora in discussione "non violavano il principio del carattere laico dell'istruzione pubblica e il divieto (a oggi in essere) della costruzione di strutture di associazioni religiose nelle scuole". Suor Chernega aveva poi ricordato che spazi per la preghiera sono già ammessi in ospedali, prigioni e case di riposo.

Commentatori online e sui media tradizionali si erano mostrati, invece, molto critici. Come pure alcuni esponenti delle religioni di minoranza. Secondo il vice presidente del consiglio ecclesiastico dei musulmani della Russia europea, Farid Asadullin, "l'educazione pubblica deve essere separata dalla religione". Mentre il direttore del dipartimento delle Pubbliche relazione della Federazione delle comunità ebraiche di Russia, Borukh Gorin, aveva paragonato la conversione di spazi ed edifici a uso religioso con l'introduzione qualche anno fa nelle scuole dei discussi corsi di "fondamenti delle culture religiose e dell'etica laica". A suo dire, l'iniziativa si è rivelata inutile per la bassa qualità degli insegnanti della materia. "Queste innovazioni - ha denunciato - seminano odio religioso e xenofobia e a volte anche avversione verso le organizzazioni religiose".