Bangkok supera Delhi, la Thailandia primo esportatore al mondo di riso
Il governo accelera l’immissione delle scorte sul mercato, per far posto alla prossima raccolta. Per il 2013, la Thailandia dovrebbe esportare 8,5 milioni di tonnellate, l’India invece scenderà sotto i 7 milioni. Il governo Shinawatra ha promosso politiche di sostegno agli agricoltori, base elettorale che le ha permesso di vincere le politiche lo scorso anno.

Bangkok (AsiaNews/Agenzie) - Bangkok è destinata a superare Delhi quale maggiore esportatore al mondo di riso; intanto, il governo thai ha impresso una accelerazione alla vendita delle scorte stipate nei magazzini di Stato. È quanto affermano gli esperti dell' International Rice Research Institute, secondo cui le spedizioni in partenza dall'India rischiano di scendere al di sotto dei 7 milioni di tonnellate per il prossimo anno. Di contro,  la Thailandia per il 2013 prevede di immettere nei mercati esteri almeno 8,5 milioni di tonnellate del prezioso cereale.

La crescente immissione di riso sui mercati, proveniente dalle coltivazioni della Thailandia, potrebbe accrescere la competizione fra i Paesi asiatici, i principali produttori al mondo; al tempo stesso, essa comporterà il ridimensionamento dei prezzi, che hanno visto un aumento dell'1,2% nell'anno in corso. Nel frattempo, le scorte globali per il periodo fiscale 2012-2013 sono destinate a toccare "il punto più alto" dell'ultimo decennio.

Concepcion Calpe, economista della Food and Agriculture Organization (Fao), spiega all'agenzia Bloomberg che "la Thailandia non ha altra scelta, se non quella di smaltire le scorte". Questa situazione, prevede l'esperto, porterà "con molta probabilità" ad un "calo nei prezzi" e alla "crescente competitività" di altre nazioni finora considerate di secondo piano nella produzione, come Brasile, Russia, Australia ed Egitto.

Inoltre, entro la fine del 2013 le scorte di riso thai dovrebbero raggiungere quota 12,1 milioni di tonnellate, rispetto ai 9,8 milioni dell'anno precedente. Il Paese dovrà anche vendere in modo forzato una parte del prodotto acquistato dai coltivatori, per far posto al nuovo raccolto.

La massiccia produzione del cereale è anche frutto delle politiche promosse dal Primo Ministro Yingluck Shinawatra, che ha favorito il rafforzamento delle rendite degli agricoltori. Analisti ed esperti di politica thai sottolineano che il voto dei contadini è risultato fondamentale per la vittoria del Pheu Thai Party alle politiche dello scorso anno; ora la premier vuole ricambiare il sostegno della propria base elettorale.