Cristiani e musulmani libanesi : "Fuori la Siria!"
Le autorità religiose riaffermano l'importanza del dialogo fra le parti e chiedono il rispetto della sovranità libanese.

Beirut (AsiaNews) – Oltre 100 mila persone continuano a manifestare e a scioperare per spingere le truppe siriane a lasciare il Libano. I gruppi di opposizione e i giovani radunati hanno ribattezzato la piazza dei Martiri in "piazza della Libertà".

Intanto a 500 metri dalla manifestazione, protetta da uno schieramento di 5 mila soldati, si svolge la seduta del parlamento che vuole far cadere il governo considerato pro-siriano.

A prendere la parola per prima è stata Bahia Hariri, sorella di Rafic Hariri, l'ex primo ministro assassinato lo scorso 14 febbraio. Fra pianti e lacrime la signora Hariri ha chiesto di far luce sull'uccisione del fratello e ha puntato il dito sulle responsabilità del governo.

Altri deputati hanno criticato il governo chiedendone le dimissioni. Il deputato Marwan Hamade, che 5 mesi fa   è stato vittima di un attentato, intervistato da AsiaNews, ha ribadito la richiesta dell'opposizione sul ritiro immediato delle truppe siriane e sulle dimissioni del governo.  Il presidente della camera Nabih Berri alle 18.30 ha aggiornato la discussione.

Intanto i giovani riuniti vicino al parlamento, gridano "Siria fuori!", "Vogliamo un Libano sovrano, libero e indipendente". Fra loro vi sono cristiani e musulmani, come anche sacerdoti, religiose e religiosi. I giovani hanno dichiarato che rimarranno nella piazza fino a quando il Libano non riacquisterà la sua sovranità.

Le personalità più in vista del mondo religioso esortano tutti alla calma perché la situazione non sfugga di mano. Il Patriarca maronita Nasrallah Sfeir, e il Patriarca greco-melkita cattolico Gregorio III Laham hanno chiesto rispetto per tutti i cittadini e riaffermato l'importanza del dialogo. L'imam Kabalan, presidente religioso della comunità sciita ha esortato i deputati a rispettare l'identita del Libano, richiamando tutti al loro dovere di cittadini. (YH)