Iraq, centinaia di migliaia di sunniti in piazza contro il governo sciita
Da una settimane le principali arterie stradali del Paese sono bloccate. A Ramadi, oltre 100 mila persone hanno costruito barricate lungo la via che porta al confine siriano. Manifestazioni anche a Fallujah, Tikrit, Mosul e Samarra. I sunniti chiedono la fine delle leggi anti-terrorismo e accusano gli sciiti di tenerli ai margini della società.

Baghdad (AsiaNews/ Agenzie) - Centinaia di migliaia di musulmani sunniti protestano contro il governo del primo ministro sciita Nouri al-Maliki, le leggi anti-terrorismo e le forze di polizia. A Fallujah (50 Km a ovest di Baghdad), circa 60mila persone bloccano l'arteria principale che conduce a Baghdad. I manifestanti hanno bruciato bandiere e effigi dell'islam sciita, lanciato slogan contro l'esecutivo accusato di essere manovrato dall'Iran. I sunniti hanno espresso il loro sostegno ai ribelli siriani che da 20 mesi combattono il presidente Bashar Al - Assad, appartenente alla minoranza degli alawiti vicina all'islam sciita.

Secondo i media locali la popolazione vuole emulare le "primavere arabe" che nel 2011 hanno portato alla caduta dei governi di Tunisia, Egitto e Yemen. Il culmine delle proteste si è raggiunto ieri a Ramadi, con oltre 100mila persone lungo la strada statale che porta verso il confine con la Siria e la Giordania. Altre manifestazioni si sono susseguite dopo la preghiera del venerdì anche a Mosul, in Kurdistan, Samarra e Tikrit. A scatenare le rivolte è stato l'arresto nella provincia di Anbar (Iraq occidentale) di 10 guardie del corpo di  Rafia al-Issawi, ministro delle finanze, fra i principali leader della fazione sunnita del governo.  

Per decenni i sunniti sono stati la fazione dominate dell'Iraq durante il regime di Saddam Hussein, colpevole di un vero e proprio genocidio della minoranza sciita. Con la caduta del dittatore nel 2003, le forze internazionali hanno optato per una salita al potere della fazione sciita che ha dato il via a una progressiva marginalizzazione degli avversari. Il contrasto tra i due gruppi ha però dato vita anche a un vero conflitto nel quale si affrontano i terroristi di al-Qaeda e vari movimenti estremisti vicini all'Iran, considerato il principale sostenitore del governo di al-Maliki.