Kathmandu (AsiaNews) - Incerti per il futuro del Paese governato dai maoisti, sempre più nepalesi trovano conforto nella Bibbia. Cb Gahararaj, pastore protestante e membro di Bible for the World (organizzazione statunitense per la diffusione biblica) sostiene che il 2012 e questi primi mesi del 2013 hanno segnato un vero boom di vendite per il libro sacro.
"Gli ordini sono più che raddoppiati - racconta - in questi giorni molti negozi hanno esaurito le copie della bibbia tradotta in nepalese, costringendo le tipografie ad aumentare la tiratura di stampa". Il pastore afferma che la popolazione è frustrata dalla drammatica situazione sociale e politica in cui versa il Paese, ancora diviso dagli odi della guerra civile fra maoisti e sostenitori della monarchia indù. La gente è delusa dalla politica populista dei partiti di estrema sinistra, che dal 2008 si succedono al governo. "Molti non cristiani - continua - hanno scoperto nella lettura del Vangelo e della Bibbia un vero segno di speranza".
Dal 2007, anno della caduta della monarchia, il Nepal è senza una Costituzione. In questi anni i partiti politici non sono riusciti ad approvare il documento. La sua consegna è stata rimandata ben sette volte, a causa di divisioni o scioperi generali organizzati dal partito maoista. Ai problemi politici si aggiunge il dramma degli omicidi sommari avvenuti durante la guerra civile. Da sette anni centinaia di famiglie attendono che sia fatta giustizia: di recente una corte ha accusato il Premier maoista Baburan Bhattarai di aver fermato i processi per stragi a carico degli ex guerriglieri maoisti, che nel frattempo hanno fatto carriera in politica.
Per p. Robin Rai, parroco della cattedrale dell'Assunzione di Kathmandu, il lavoro quotidiano della Chiesa e dei cristiani è proprio tentare di spegnere "le divisioni e gli odi fra la popolazione, fomentati dagli stessi partiti politici". "Noi - continua - preghiamo per la fine di questo impasse. Solo la riconciliazione fra le varie fazioni può far ripartire il Paese".
Impegnate da decenni nelle attività caritatevoli e in opere educative, (fra cui scuole e università), le comunità cristiane, cattoliche e protestanti, hanno assunto un ruolo di primo piano nella società nepalese, soprattutto nelle regioni più povere del Paese. In questi anni, grazie alla maggiore libertà religiosa, il numero dei cristiani è aumentato rispetto al periodo della monarchia, che per secoli ha proibito qualsiasi religione diversa dall'induismo. Secondo il censimento del 2011 cattolici e protestanti sono circa l'1,5% della popolazione. Nel 2006 erano solo lo 0,5%. In sei anni i cattolici sono passati da 4mila a 10 mila unità.