Bangladesh, nuovo rogo in fabbrica: colosso europeo rescinde i contratti
Il gruppo spagnolo Inditex, a capo di note firme della moda, ha deciso di non produrre più con la Smart Exports Garments di Dhaka dopo la morte di sette operaie in un incendio. Come per l’incidente alla Tazreen Fashion, la fabbrica bangladeshi non rispettava le norme di sicurezza.

Dhaka (AsiaNews) - La Inditex SA (Itx), gruppo spagnolo tra i più grandi al mondo, ha rescisso i contratti una fabbrica fabbrica tessile di Dhaka dopo la morte di sette operaie in un incendio, divampato il 26 gennaio scorso. La compagnia ha preso questa decisione dopo aver scoperto indumenti targati Bershka e Leftie's, suoi marchi, tra i resti del rogo avvenuto nella Smart Exports Garments Ltd.

Le autorità bangladeshi non hanno chiarito ancora le cause dell'incendio, che evoca l'analogo incidente della Tazreen Fashion, avvenuto il 16 novembre 2012. In quel caso, le conseguenze umane sono state più devastanti - oltre 100 morti e almeno 200 feriti -, ma le dinamiche sono simili: una sola uscita d'emergenza, sbarrata, ha impedito la fuga dei lavoratori. In entrambi i casi, le vittime sono morte travolte dalla calca, o gettandosi dalle finestre nel tentativo di salvarsi.

Nella Smart Exports Garments lavoravano circa 300 operai, per lo più donne. Oltre alle sette vittime altre 15 persone sono rimaste ferite, cinque delle quali sono in condizioni critiche. Alcuni sopravvissuti raccontano che le fiamme, a contatto con tessuti e prodotti chimici, hanno creato una fitta coltre di fumo che, impedendo la vista, ha scatenato il panico tra i presenti. Mahububur Rahman, capo dei vigili del fuoco, spiega che la fabbrica non ha mai ricevuto le autorizzazioni per iniziare le attività: "Il proprietario ha messo qualche macchina da cucire sul pavimento, senza preoccuparsi delle necessarie misure di sicurezza. Non abbiamo trovato né uscite, né attrezzature anti-incendio".

Proprio per questo, ieri tre sindacati del settore hanno lanciato un ultimatum al governo, chiedendo l'arresto dei proprietari della Smart Export Garments e della Tazreen Fashion, minacciando di assediare il Labour Directors' Office il prossimo 3 febbraio.

Fondata da Amancio Ortega, l'uomo più ricco d'Europa, la Inditex possiede oltre 100 firme, tra cui Zara, Massimo Dutti, Pull and Bear, Oysho e Stradivarius, note in tutto il mondo. L'incidente avvenuto in Bangladesh non avrà un grave impatto sulle vendite del gruppo, che tuttavia già negli ultimi anni ha cercato produttori che rispettassero alcune norme basilari di diritto del lavoro. Un atteggiamento auspicato da molti in Bangladesh, secondo esportatore di vestiti al mondo dopo la Cina: sottoscrivere accordi e contratti solo con aziende rispettose degli standard di sicurezza e garanti dei diritti dei lavoratori creerebbe un sistema di mercato più funzionale. (NI)