La Siria sposta, ma non ritira, le truppe in Libano
I 14 mila militari siriani, di stanza in Libano da 29 anni, verranno spostati sul confine con la Siria. La decisione è stata presa per le pressioni internazionali, ma non soddisfa gli Usa.

Damasco (AsiaNews/Agenzie) – Oggi la Siria inizia a ridistribuire le sue truppe, spostandole dall'interno del Libano verso i confini. La decisione è stata presa nel corso di un incontro fra Bashar al-Assad, presidente della Siria, e Emile Lahoud, controparte libanese, che si è tenuto a Damasco.

Già sabato Assad aveva detto in Parlamento, in un discorso atteso da tutta la comunità internazionale, che lo spostamento delle truppe era vicino. Il presidente Assad non ha però chiarito se le truppe attraverseranno poi il confine e torneranno in Siria.

Il ministro libanese dimissionario della Difesa, Abdel Rahim Mrad, si è detto soddisfatto della decisione, che viene dopo 29 anni di presenza militare siriana in Libano.

Ha spiegato che le truppe, 14 mila uomini, verranno distribuite nella valle di Bekaa, e che l'inizio ufficiale del movimento militare avverrà dopo l'incontro del Consiglio supremo siro-libanese, che dovrebbe tenersi oggi a Damasco.

Gli Stati Uniti, che hanno sempre chiesto il ritiro siriano dal Libano, si sono definiti "delusi" dopo l'atteso discorso di Assad al parlamento, che si è rivelato pungente nei confronti americani.

Adam Ereli, portavoce del Dipartimento di Stato Usa, ha dichiarato alla televisione Al-Hurra: "E' chiaro per noi, per tutta la comunità internazionale, che le parole di Assad sono insufficienti. Non abbiamo sentito dire 'pieno ed immediato ritiro' ".

Michel Barnier, ministro degli Esteri francese, ha definito la decisione di Assad "importante" ma ha avvertito che Parigi aspetta di "vedere chiari e concreti fatti".

Il ministro degli Esteri inglese, Jack Straw, ha definito il ritiro "un primo passo".