Shinzo Abe rilancia l’alleanza con gli Usa (in chiave anti-cinese)
Il “falco” della politica nipponica incontra Barack Obama e lancia un messaggio a Pechino: “Con le minacce non arriverete da nessuna parte”. Poi accusa il regime comunista di usare l’odio anti-nipponico per altri fini, e a sorpresa la blogosfera cinese si schiera con lui.

Washington (AsiaNews/Agenzie) - Il nuovo primo ministro giapponese Shinzo Abe è negli Stati Uniti per costruire una nuova e più stretta alleanza fra Tokyo e Washington in chiave anti-cinese. Arrivato ieri nella capitale, il "falco" nipponico, eletto con ampio margine in dicembre, incontrerà oggi Barack Obama: la tempistica della visita non è casuale, dato che la tensione con Pechino per le isole contese continua e le minacce della Corea del Nord si fanno più pericolose.

Secondo Danny Russel, consigliere della Casa Bianca per l'Asia, il presidente americano "sostiene sempre gli sforzi per una soluzione diplomatica e si oppone a gesti unilaterali che possano minacciare la stabilità della regione". Tuttavia, il politico non ha smentito la posizione Usa che "riconosce la gestione" delle isole contese da parte di Tokyo.

Parlando con i media americani prima della partenza, il primo ministro nipponico ha sostenuto che "l'alleanza fra Stati Uniti e Giappone, e la presenza di 47mila soldati americani sul suolo giapponese, possono mandare un messaggio alla Cina. È importante che riconoscano di non poter raggiungere nulla tramite la coercizione o l'intimidazione".

Nonostante queste posizioni, Abe raccoglie qualche consenso persino nella blogosfera cinese. Dopo l'intervista al Washington Post in cui accusava il governo cinese di "insegnare a scuola l'odio contro i giapponesi", alcuni utenti online dei siti cinesi di microblogging gli hanno dato ragione. Secondo un utente "incoraggiare sentimenti nazionalisti aiuta il governo a distrarre la popolazione dai veri problemi"; un altro scrive: "Sono d'accordo con Abe. Persino mio figlio , che ha 4 anni, mi dice che il Giappone è il male 'perché glielo ha detto il nonno'".