Manila chiede ai ribelli siriani di liberare 21 osservatori Onu filippini
Sono ostaggio del gruppo "Martiri di Yarmouk". Li trattano "come ospiti", ma per rilasciarli esigono l'allontanamento delle forze di Assad dalla regione del Golan. Ban Ki-moon condanna il rapimento. L'ambasciatore russo chiede a Qatar, Arabia saudita e Turchia di liberare i 21 prigionieri di questo "bizzarro" sequestro.

New York (AsiaNews/Agenzie) - Il governo di Manila esige il rilascio immediato di 21 suoi connazionali, osservatori Onu, presi in ostaggio da gruppi di ribelli siriani sulle alture del Golan.

I 21 rapiti fanno parte di un gruppo di 300 filippini che appartiene alla "United Nations Disengagement Observer Force [UNDOF] in the Golan Heights". L'unità è  stazionata sulle alture  fra Siria e Israele fin per controllare l'assenza di azioni militari fra i due antichi nemici della guerra del Kippur (1973).

Ban Ki-moon, segretario generale dell'Onu ha condannato il rapimento e il Consiglio di sicurezza ha chiesto la liberazione dei 21 ostaggi.

Secondo il portavoce Onu, Eduardo del Buey, gli osservatori Onu sono stati bloccati ieri da un gruppo di 30 armati vicino a un posto di osservazione. Un video diffuso su internet mostra la loro cattura, che è avvenuta vicino al villaggio di Jamlah, nella provincia di Daraa. Il gesto è rivendicato dal gruppo "Martiri di Yarmouk", che accusa gli osservatori Onu di sostenere il governo di Assad, Per questo "essi non saranno rilasciati fino a che le forze di Bashar Assad non si ritirano dal villaggio di Jamlah, sul confine con Israele". Nei giorni scorsi nella zona vi sono stati scontri fra i ribelli e i soldati regolari siriani. I "Martiri di Yarmouk" prima hanno accusato gli osservatori di passare informazioni ai soldati siriani per un loro dispiegamento; in seguito hanno dichiarato che essi hanno preso gli osservatori per usarli come scudo, affinché i siriani non li colpissero. In ogni caso essi dicono che stanno trattando gli osservatori Onu "come ospiti". Anche il colonello Arnulfo Burgos, portavoce dell'esercito filippino, ha dichiarato che i suoi connazionali sono "trattati bene, come ospiti e non come una forza nemica"

Vitali Churkin, ambasciatore russo al Palazzo di Vetro, ha detto che la cattura degli osservatori è "particolarmente inaccettabile  e bizzarra" dato che queste forze di pace sono disarmate e non hanno nulla a che fare con il conflitto intersiriano. Egli ha chiesto alle nazioni che aiutano l'opposizione siriana di usare la loro  influenza per liberare gli ostaggi. Egli non ha fatto nomi, ma è noto che Qatar, Arabia saudita e Turchia sono fornitori di denaro e armi a diversi gruppi che combattono Bashar Assad.

In quasi due anni il conflitto siriano, nato come un'espressione della Primavera araba, si è trasformato in guerra civile, con dimensioni regionali e internazionali. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu è diviso fra l'appoggio ai ribelli e quello ad Assad, sostenuto in particolare da Russia e Cina.