Un Nepal "stabile" può favorire la cooperazione fra Cina e India
di Kalpit Parajuli
In mezzo ai due giganti, la Repubblica può favorire i rapporti commerciali e collaborazioni nel settore dell’energia. Per raggiungere l’obiettivo deve garantire governabilità al suo interno. Gli incontri trilaterali di Kathmandù presto replicati a Pechino e New Delhi. Esperto nepalese: servono “pace e stabilità nella regione”.

Kathmandu (AsiaNews) - Il Nepal può agire in qualità di "catalizzatore" per promuovere una collaborazione fattiva fra Cina e India, in un quadro regionale di "rapporti trilaterali" che possano favorire l'ulteriore crescita di due delle più importanti economie al mondo. È quanto afferma l'Istituto nepalese per gli Studi strategici e internazionali, al termine di un incontro fra delegati dei tre Paesi organizzato proprio dal think tank nepalese a Kathmandu. Tuttavia, per raggiungere l'obiettivo sarà necessario, aggiungono gli studiosi, garantire alla Repubblica "stabilità" politica, economia e sociale.

Leader politici, esperti di sicurezza, pensatori presenti al summit trilaterale Nepal, India e Cina, sono concordi nel ritenere che la stabilità nel più piccolo dei tre Paesi, sia un fattore fondamentale per le relazioni fra i due giganti. Per questo è necessario promuovere politiche che rafforzino i settori più importanti fra cui "commercio, sicurezza e sviluppo".

Al momento le possibilità di cooperazione ruotano attorno a viaggi e turismo, ma non è esclusa l'ipotesi di includere nei prossimi incontri - previsti a Pechino e New Delhi a fine marzo - anche il settore chiave dell'energia.

Shekhar Koirala, membro del Comitato centrale del Nepali Congress conferma le "problematiche comuni" fra i Paesi, come "risorse idriche, sviluppo, commercio e turismo" e sottolinea che è necessario avvicinare Cina e India, per garantire "pace e stabilità nella regione".

Tshering Chonzom, professore alla Jawaharlal Nehru University di New Delhi, aggiunge che se si crea un clima di "fiducia" fra le tre nazioni, sarà possibile dar vita a un periodo di "prosperità". E chiarisce che Pechino non può operare da sola nel tentativo di supremazia internazionale, "senza la fiducia dei Paesi vicini".

Liu Jiawei, docente alla Sichuan University (Cina) ed esperto di cooperazione sino-asiatica, afferma che "sicurezza, economia e commercio sono fra le questioni più importanti" e riguardano tutti e tre gli Stati. Per questo, conclude l'esperto, è necessaria "comprensione reciproca e cooperazione".