Papa Bergoglio: il primo gesuita, il primo latino-americano, il primo ad aver scelto il nome Francesco
Le sue prime parole "pregate per me". Descritto soprattutto come un pastore, molto attento a coloro che sono in difficoltà di ogni tipo, egli stesso conduce una vita che rifugge da ogni "mondanità" e non è raro incontrarlo sui bus della capitale argentina. Il successore di Benedetto XVI è anche colui che, nel Conclave del 2005, ne fu l'unico vero contendente.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Jorge Bergoglio è il primo papa gesuita, il primo proveniente dall'America latina, da quello che veniva definito Terzo mondo e anche il primo ad aver scelto come nome Francesco, nome indubbiamente significativo di uno stile e di un programma, peraltro emersi dalle prime parole che ha rivolto alla immensa folla che si era raccolta in piazza san Pietro. "Fratelli e sorelle, buona sera, voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma, mi sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui, e vorrei ringraziare l'accoglienza della comunità diocesana di Roma e prima di tutto vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito Benedetto XVI. Preghiamo perché il Signore lo custodisca". Ha quindi recitato un Padre Nostro, una Ave Maria e un Gloria. "E adesso, incominciamo questo cammino: vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l'uno per l'altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio cardinale vicario, qui presente, sia fruttuoso per l'evangelizzazione di questa città tanto bella! E adesso vorrei dare la benedizione, ma prima - prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi pregate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo che chiede la benedizione per il suo vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me".

Descritto soprattutto come un pastore, molto attento a coloro che sono in difficoltà di ogni tipo, egli stesso conduce una vita che rifugge da ogni "mondanità" e non è raro incontrarlo sui bus della capitale argentina.

Il successore di Benedetto XVI è anche colui che, nel Conclave del 2005, ne fu l'unico vero contendente. Racconti non si sa quanto fondati dicono che, in quella occasione, chiese a coloro che lo votavano, di non pensare a lui.

Discendente da una famiglia italiana, dell'astigiano, il 266mo successore di san Pietro è nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936. Ha studiato e si è diplomato come tecnico chimico, ma poi ha scelto il sacerdozio ed è  entrato nel seminario di Villa Devoto. L'11 marzo 1958 è passato al noviziato della Compagnia di Gesù, ha compiuto studi umanistici in Cile e nel 1963, di ritorno a Buenos Aires, ha conseguito la laurea in filosofia al collegio massimo San Jose' di San Miguel. Fra il 1964 e il 1965 è stato professore di letteratura e di psicologia nel collegio dell'Immacolata di Santa Fe e nel 1966 ha insegnato le stesse materie nel collegio del Salvatore di Buenos Aires. Dal 1967 al 1970 ha studiato teologia alla Facoltà di teologia del collegio massimo San Jose', di San Miguel, dove ha conseguito la laurea.

Il 13 dicembre 1969 è stato ordinato sacerdote. Nel 1970-71 ha compiuto il terzo probandato ad Alcala de Henares (Spagna) e il 22 aprile 1973 ha fatto la sua professione perpetua. E' stato maestro di novizi a Villa Barilari, San Miguel (1972-1973), professore alla facoltà di teologia, consultore della Provincia e rettore del collegio massimo. Il 31 luglio 1973 e' stato eletto Provinciale dell'Argentina, incarico che ha esercitato per sei anni. Fra il 1980 e il 1986 e' stato rettore del collegio massimo e delle Facolta' di Filosofia e Teologia della stessa Casa e parroco della parrocchia del Patriarca San Jose', nella Diocesi di San Miguel. Nel marzo 1986 si è recato in Germania per ultimare la sua tesi dottorale; quindi i superiori lo hanno destinato al collegio del Salvatore, da dove è passato alla chiesa della Compagnia nella città di Cordoba come direttore spirituale e confessore.

Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires. Il 3 giugno 1997 è stato nominato arcivescovo coadiutore di Buenos Aires e il 28 febbraio 1998 arcivescovo di Buenos Aires per successione, alla morte del cardinale Quarracino.

E' autore dei libri: Meditaciones para religiosos del 1982, Reflexiones sobre la vida apostolica del 1986 e Reflexiones de esperanza del 1992. E' Gran cancelliere dell'Università cattolica argentina. E' stato relatore generale aggiunto alla 10/a assemblea del Sinodo dei vescovi (ottobre 2001). Dal novembre 2005 al novembre 2011 è stato presidente della Conferenza episcopale argentina. Giovanni Paolo II lo ha creato cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001. (FP)