Cina, la Rete sceglie come presidente Liu Xiaobo
Mentre a Pechino si chiudono i lavori dell’Assemblea nazionale del popolo, il “Parlamento” convocato una volta l’anno per ratificare le decisioni del Politburo, la comunità online vota un nuovo leader fra il Nobel per la pace, il presidente di Taiwan, Jackie Chan e Bo Xilai, l’ex leader di Chongqing cacciato dal Partito.

Pechino (AsiaNews) - Mentre nella Grande sala del popolo della capitale cinese si chiudono i lavori dell'Assemblea nazionale del popolo, la comunità online lancia un'elezione aperta con più di 30 candidati per il ruolo di presidente della nazione. E a sorpresa sembra in netto vantaggio Liu Xiaobo, il premio Nobel per la pace in carcere ormai da quasi 4 anni. L'organizzatore del voto, Wen Yunchao, spiega: "Nonostante sia lontano dalle scene da molti anni, Liu è ancora molto influente fra la popolazione cinese".

Le elezioni online sono un modo per protestare contro la falsa democrazia vigente in Cina. L'Assemblea nazionale del popolo è il "Parlamento" nazionale, ma si riunisce solo una volta l'anno e di fatto non fa altro che ratificare le decisioni politiche prese durante i Congressi del Partito comunista e quelle legislative elaborate dal Politburo. Quest'anno sono stati eletti il nuovo presidente e il nuovo premier, Xi Jinping e Li Keqiang, che nonostante la fama di riformatori sembrano essersi schierati con le posizioni dei loro predecessori.

Per sottolineare la mancanza di democrazia, Wen ha lanciato il ballottaggio per la carica di presidente. Fra i 30 candidati ci sono Liu Xiaobo, il presidente di Taiwan Ma Ying-jeou, l'attore Jackie Chan, il dissidente cieco Chen Guangcheng e persino Bo Xilai, il potentissimo ex segretario di Chongqing arrestato ed espulso dal Partito nell'ambito di una lotta interna fra le fazioni del Pcc. Al momento si sono registrate "più di 6mila persone" e Liu Xiaobo ha ricevuto "moltissimi voti".

Secondo Hu Jia, attivista e dissidente molto noto in Cina e all'estero, "anche se il nuovo presidente Xi Jinping è stato incoronato da poco non ha volontà riformatrice. Ha messo in piedi un elaborato sceneggiato facendo finta di ascoltare le opinioni della gente, ma non è altro che una nuova edizione de 'I vestiti nuovi dell'imperatore'". Subito dopo questa intervista, concessa a Radio Free Asia, Hu è stato interrogato e picchiato per 8 ore dalla polizia: "È il loro modo di dimostrare che anche il nuovo imperatore sa essere duro".