Barack Obama accolto in Israele con razzi da Gaza
di Joshua Lapide
I missili non hanno fatto vittime, ma hanno danneggiato una casa nel sud di Israele. Per i palestinesi "Obama รจ peggio di George W. Bush". Delusione per le promesse non mantenute col suo discorso al Cairo nel 2009. Ieri Obama ha ribadito il "legame indistruttibile" fra gli Usa e Israele.

Gerusalemme (AsiaNews) - Dure razzi lanciati dalla Striscia di Gaza hanno colpito stamane  la zona sud di Israele, proprio mentre il presidente Usa Barack Obama - atterrato ieri a Tel Aviv -  si appresta a fare visita all'Autorità palestinese a Ramallah.

I due razzi non hanno fatto vittime: uno ha danneggiato una casa, un altro è caduto in un campo. Altri due razzi erano stati lanciati ancora prima ed erano caduti nella stessa Gaza.

I lanci di oggi sembrano essere più dimostrativi che bellici. Essi rompono una tregua conquistata a fatica lo scorso novembre fra Israele e Hamas, dopo otto giorni di guerra in cui sono morti 177 palestinesi e sei israeliani. Durante quel periodo i militanti palestinesi hanno lanciato in territorio israeliano almeno 933 razzi; altri 421 sono stati intercettati dalla "Cupola di ferro", un sistema difensivo anti-missile, sponsorizzato dagli Usa. Ieri, all'arrivo in Israele, Obama si è recato a visitare quel sistema.

È probabile che i razzi lanciati oggi siano un segno di disprezzo verso colui che si è definito "il miglior alleato di Israele", unito da un "legame indistruttibile".

Fra i palestinesi si diffonde una grande delusione verso il presidente e la politica Usa per il Medio Oriente. Nel 2009 al Cairo, Barack Obama fece un discorso memorabile, in cui si diceva pronto a lavorare per la soluzione dei "dei Stati", per il blocco degli insediamenti israeliani nei territori occupati, per un incremento del dialogo culturale fra mondo islamico e occidentale. Ma a tutt'oggi "i due Stati" sono ancora un sogno: gli Stati Uniti hanno posto il veto al riconoscimento di uno Stato palestinese come membro a parte intera all'Onu; le colonie israeliane sono aumentate e quelle già esistenti si sono ingrossate; il dialogo culturale si è fermato davanti ai rivolgimenti prodotti dalla Primavera araba nella regione.

Anche se ieri Obama ha promesso di impegnarsi nella soluzione dei "due Stati" - con la dovuta precisazione che "Israele ha diritto a difendersi" - la sua visita nella regione, la prima dalle elezioni presidenziali di novembre scorso, appare più legata alla questione siriana e iraniana. Da anni Israele è preoccupato della minaccia nucleare iraniana e vorrebbe essere sostenuto in un attacco contro le centrali atomiche di Teheran. La Casa Bianca preferisce tuttora usare la via diplomatica, anche se essa non è un'opzione che vale per sempre.

La conclusione è che per molti palestinesi  "Obama è peggio di George W.Bush".