Seoul accusa: L’attacco cibernetico contro di noi è stato lanciato dalla Cina
Secondo gli esperti del governo sudcoreano, la monumentale aggressione telematica che ha paralizzato banche e televisioni è stato lanciato da hacker del Nord che operavano dal territorio cinese. E Pyongyang rilancia minacciando le basi americane in Guam e Giappone.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) - Il monumentale attacco cibernetico che ha paralizzato per quasi due giorni i network televisivi e le banche della Corea del Sud sarebbe opera di hacker del Nord che operano dalla Cina. Ne sono convinti alcuni responsabili della sicurezza telematica del governo di Seoul, che non sono però in grado di fornire un'identità reale dei pirati di internet. Nel frattempo, ancora oggi diversi istituti di credito sono chiusi per sistemare i danni compiuti dall'attacco.

Park Jae-Moon, direttore della ricerca all'interno della Commissione coreana delle comunicazioni, dice: "Pirati informatici non ancora identificati hanno utilizzato un indirizzo IP cinese per contattare i server di sei organizzazioni e di numerose aziende e installare sui loro computer un malfare, un virus informatico pericoloso e potente".

L'attacco rientra in una lunga strategia della tensione che sta opponendo il regime di Pyongyang, guidato dal giovane dittatore Kim Jong-un, al resto del mondo. Dopo il test nucleare dello scorso febbraio, infatti, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha votato all'unanimità - quindi con il voto favorevole anche di Pechino - un nuovo round di sanzioni economiche. La Corea del Nord ha reagito minacciando gli Stati Uniti di un attacco diretto.

La minaccia è stata ripetuta questa mattina, quando i media del regime hanno indicato come "possibile obiettivo" le basi militari americane in Giappone e a Guam. Il tono della minaccia, attribuita a un portavoce del Comando supremo dell'esercito e mescolata alla consueta torrenziale retorica bellicista, è particolare nel suo genere perché indica con precisione gli obiettivi da colpire: "Gli Usa non debbono dimenticare che la base delle Forze Aeree di Andersen, a Guam, dove decollano i B-52, e le basi navali in Giappone e di Okinawa, da dove partono i sottomarini nucleari, si trovano all'interno del nostro raggio d'azione".

Pyongyang sostiene che alla base di questa escalation di tensione ci sono Stati Uniti e Corea del Sud, "colpevoli" di aver portato avanti delle esercitazioni militari congiunte che "hanno come scopo la nostra distruzione". Nonostante la retorica, i "giochi di guerra" noti col nome in codice "Key Resolve" si sono conclusi oggi con successo. Una nota firmata dal generale James Thurman, alla guida del Comando delle forze congiunte, dice: "Gli esercizi di addestramento noti come Key Resolve sono fondamentali per rafforzare la prontezza di azione delle forze combinate della Repubblica di Corea e degli Usa".