Scivolano i mercati asiatici: si teme che Cipro sia un esempio per tutta l'Europa
All'ottimismo di ieri è subentrato il timore. Il capo dei ministri delle finanze della Ue: Cipro, modello per futuri salvataggi. Analisti: si è rotto un tabù sulla inviolabilità dei deposti bancari.

Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) - I mercati asiatici sono in negativo quest'oggi. Gli analisti attribuiscono il fatto al commento di una personalità ufficiale dell'Unione europea (Ue), in cui egli dice che la tassa sui depositi attuata a Cirpo potrebbe essere un modello per il salvataggio di altre banche nella zona euro.

Jeroen Dijsselbloem, capo dei ministri delle finanze della Ue, al Financial Times, ha detto ieri che la ricapitalizzazione delle banche non dovrebbe cadere sul settore pubblico, ma sui possessori di titoli e azioni  e, se necessario anche sui correntisti.

Il suo commento è giunto a poche ore dall'accordo raggiunto fra Cipro e la" troika" (Ue, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale, Fmi) di un prestito di 10 miliardi di euro, in cambio di un prelievo forzato sui conti superiori a 100mila euro nelle due banche più in difficoltà: la Bank of Cyprus e la Laiki.

Stamane Tokyo era a -0,3; Hong Kong  ha perso 0,18; Shanghai a meno 0,34; Seoul piatta.

Prima dei commenti di Dijsselbloem, i mercati erano positivi e vi era un diffuso senso di ottimismo. Fino ad ora la crisi europea aveva evitato di colpire i depositi privati. Non era avvenuto in Irlanda, né in Spagna. Ma, secondo gli analisti, con Cipro si è "rotto un tabù".

In un'intervista a Bloomberg, Charles Goodhart, professore emerito alla London School of Economics ha dichiarato: "Essi possono giurare in tutti i modi che Cipro è un caso unico, ma hanno detto la stessa cosa della Grecia... Possono anche parlare della inviolabilità dei depositi bancari, ma il problema è se qualcuno ci crederà".

Intanto, anche oggi le banche cipriote restano chiuse e non è ancora definita la percentuale dei prelievi forzati sui conti superiori a 100mila euro. Il Fmi ha ottenuto nell'accordo che tale percentuale non sia sottoposta al voto del parlamento cipriota.