Daejeon, Pasqua con anziani e malati per “portare la speranza di Cristo”
di Joseph Yun Li-sun
Il vescovo, mons. Lazzaro You Heung-sik, celebrerà la grande veglia pasquale nella cattedrale. Il giorno, invece, sarà dedicato al centro geriatrico e all’ospedale diocesano: “La Pasqua è il fulcro della nostra fede e la fonte perenne della speranza per l’uomo. Va condivisa con chi ne ha più bisogno”.

Daejeon (AsiaNews) - Il Triduo pasquale "è il momento centrale della vita della Chiesa ma è anche il fulcro della speranza dell'uomo. Per questo ho deciso di passarlo con gli anziani e i malati, quelli che ne hanno più bisogno". Il vescovo di Daejeon, mons. Lazzaro You Heung-sik, spiega ad AsiaNews il "calendario" di questi giorni pasquali e lancia un messaggio: "Seguiamo il nuovo Papa per divenire una chiesa povera per i poveri".

La Messa in Coena Domini è stata celebrata ieri dal presule nella piccolissima parrocchia di Unsan, nella periferia diocesana. La Via Crucis di oggi sarà invece nella cattedrale, così come la veglia pasquale: "La sera saremo nella "Daeheung-dong" (la chiesa centrale della diocesi, dedicata a San Giuseppe). Lo scorso anno sono venuti dei monaci buddisti, quest'anno non so se riusciranno a unirsi a noi. Cerchiamo di mantenere i migliori rapporti possibili: io li vado a trovare nel giorno del compleanno di Buddha e loro vengono a Pasqua e Natale".

La giornata di Pasqua, invece, mons. You la passerà con anziani e malati: "Cercherò di passare tutto il giorno in un Centro per anziani della diocesi, per stare insieme a loro. Vicino c'è un ospedale geriatrico e un Centro per disabili. Abbiamo fatto un salto qualitativo da quando abbiamo preso questo centro, che prima era del governo: dopo aver detto messa, infatti, potrò anche benedire le nuove parti dell'ospedale".

La scelta non è casuale: "Questi giorni di festa sono il cuore della nostra fede ma sono soprattutto la fonte perenne della speranza per l'essere umano. Penso che sia giusto condividere proprio questa speranza eterna con chi ne ha più bisogno, ovvero chi è solo e chi soffre".

Il giorno di San Giuseppe la diocesi ha festeggiato anche il 20mo anniversario del seminario maggiore: "Ho celebrato una messa per il nuovo Papa con i miei sacerdoti e ho detto loro che, proprio sulle orme di Francesco, dobbiamo impegnarci tutti per divenire davvero una chiesa povera per i poveri".