Crisi coreana, Pyongyang schiera altri due missili a medio raggio
Washington dice di “non essere sorpresa” dall’andamento degli eventi, mentre Seoul manda in mare i suoi cacciatorpedinieri armati con sistemi anti-missile. La Corea del Nord, per ora, tace.

Seoul (AsiaNews) - Il regime stalinista della Corea del Nord ha caricato due nuovi missili, questa volta a medio raggio, sulle rampe di lancio mobili presenti sulla propria costa orientale. Secondo fonti militari di Seoul - rilanciate dalla Yonhap - la struttura dove si trovano i razzi "non è ancora identificata".

Si tratta ancora una volta di "Musudan", anche noti come Taepodong, i missili in grado di montare testate nucleari. Proprio lo spostamento di un razzo simile - ma a lungo raggio - ha convinto gli Stati Uniti a preparare il proprio sistema di difesa aereo nella base di Guam.

In ogni caso, per ora la situazione regionale sembra essere in stallo: Washingon ha reiterato di "essere pronta a prendere le misure e le precauzioni necessarie" per rispondere alle "familiari" minacce nordcoreane.

A sua volta, la Corea del Sud ha autorizzato l'invio nelle acque territoriali dei propri cacciatorpedinieri Aegis: si tratta di navi da 7600 tonnellate di stazza, equipaggiati con moderni sistemi radar e in grado di tracciare centinaia di obiettivi a distanza di mille chilometri. La difesa anti-missile di Seoul, inoltre, opera a terra attraverso il sistema radar Green Pine e nei cieli con l'aereo da preallarme

Per ora il regime del Nord tace. Avrebbe inviato una "formale denuncia" di inizio delle attività militari agli Stati Uniti e sta informando con molta precisione sulle proprie mosse. Secondo diverse fonti di AsiaNews, per il momento una guerra totale "è improbabile, dato che nessuno vuole una penisola coreana riunita", probabile esito di una guerra.