Hubei, le autorità sterilizzano con la forza una donna che muore sotto i ferri
L’Ufficio per la pianificazione familiare di Dabacheng non ha ascoltato il parere dei medici, che avevano definito “pericoloso per la vita della paziente” l’intervento. La colpa di Shen Hongxia, 42 anni, è quella di aver avuto due figli: per impedire altre “gravidanze illegali” è stata uccisa.

Pechino (AsiaNews) - Il governo della provincia centrale dell'Hubei ha sterilizzato con la forza una donna - "colpevole" di avere avuto due figli - e ne ha provocato la morte. Lo denuncia Women's Right in China, organizzazione che monitora l'applicazione della famigerata pianificazione familiare nel Paese. Secondo i dati del gruppo, il governo comunista ha ammesso di aver portato a termine negli ultimi anni 196 milioni di sterilizzazioni forzate.

La tragedia è avvenuta nel piccolo villaggio di Dabacheng. Lo scorso 19 marzo, le autorità locali hanno portato via Shen Hongxia, 42 anni, per sterilizzarla e impedire un'altra "gravidanza illegale": i medici hanno chiesto al governo di non procedere, dato che la vita della donna poteva essere messa a rischio a causa dell'operazione. Gli appelli non sono serviti a molto e, subito dopo l'intervento, Shen è morta lasciando i due figli (il piccolo ha circa 2 anni) e il marito.

L'Ufficio per la pianificazione familiare e la Commissione del villaggio hanno cercato di coprire l'accaduto e hanno costretto i familiari della vittima a firmare un accordo in cui si impegnano a non divulgare i particolari del caso in cambio di una somma di denaro e di una casa nuova. Si tratta di una pratica molto diffusa in Cina, ma spesso i risarcimenti finiscono nelle mani dei quadri locali e non a chi ne ha diritto. In ogni caso, il marito di Shen ha detto di essersi sentito "costretto a firmare, non avevamo scelta".

Si tratta del secondo decesso collegato alla sterilizzazione forzata nelle ultime 4 settimane. Una donna, portata via per subire l'intervento, è stata trovata morta impiccata nel locale Ufficio di pianificazione: i familiari denunciano il caso come "omicidio", dato che non c'erano segni di una volontà suicida nella vittima.

Reggie Littlejohn, presidente del gruppo Womes's Rights Without Frontiers, dichiara: "Condanniamo con forza questa politica coercitiva e omicida. Il dottore aveva chiarito che l'intervento poteva uccidere Shen, e questo vuol dire che la sua morte è stata causata dalle autorità. Lo stesso Partito comunista ha ammesso di aver praticato negli ultimi anni 196 milioni di sterilizzazioni, una pratica che va combattuta con tutta la forza che abbiamo".