Obama e Ban Ki-moon: Non vogliamo la guerra in Corea. Appello a Pechino
Il presidente americano incontra il Segretario generale dell’Onu: “Continuiamo con la diplomazia”. Gli Usa “pronti e determinati a difendersi e a difendere i propri alleati”. Appello alla Cina affinché “usi tutto il suo peso” per calmare le acque a Pyongyang. Kerry arriva a Seoul.

Washington (AsiaNews/Agenzie) - Il presidente americano Barack Obama è intervenuto in maniera diretta nella crisi della penisola coreana. Il leader democratico ha affermato che "nessuno vuole la guerra" e ha sottolineato di "voler risolvere la crisi con la Corea del Nord attraverso la diplomazia". Nello stesso tempo si è detto "determinato" a "difendere gli Stati Uniti e i suoi alleati".

L'intervento è avvenuto durante il colloquio avuto con il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, che da parte sua si è appellato al governo cinese e a quello nordcoreano. A Pechino Ban ha chiesto di "intervenire con tutto il suo peso" su Pyongyang per ridurre le tensioni nella penisola coreana. Pechino è il principale alleato - economico e politico - della Corea del Nord, anche se negli ultimi tempi si è allontanato dallo scomodo vicino arrivando a votare contro il regime al Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

La Cina ha comunque voluto smentire le notizie secondo le quali starebbe ammassando le proprie truppe sul confine con la Corea allo scopo di impedire un afflusso di profughi. In ogni caso, analisti ed esperti sottolineano che il vero timore di Pechino - in caso di conflitto aperto - è quello di vedersi "invasi" da cittadini nordcoreani in fuga dal regime.

Ban, che ha parlato al fianco di Barack Obama alla Casa Bianca, ha anche elogiato gli Stati Uniti per la loro risposta "misurata" alla retorica di Kim Jong-un, che ha più volte minacciato di colpire la Corea del Sud, gli Usa e le basi americane in Giappone con ordigni atomici. Nei giorni scorsi il Pentagono, con un gesto distensivo, ha annullato il lancio di un missile balistico intercontinentale Minuteman. La settimana scorsa aveva invece spostato in Corea del Sud diversi caccia invisibili F-22, gli aerei da guerra americani più moderni, e aver fatto sorvolare la zona dai bombardieri B-2.

Nel frattempo è arrivato a Seoul il segretario di Stato americano John Kerry. Il capo della diplomazia americana, per la prima volta in visita nel Paese, incontrerà in giornata il presidente sudcoreano Park Geun-hye e il ministro degli Esteri Yun Byung-se. Conclusa la visita in Corea del Sud si sposterà in Cina e Giappone per un viaggio della durata di 10 giorni.