Mar Cinese orientale, Taipei e Tokyo si accordano sui diritti di pesca
di Xin Yage
Dopo 17 anni di discussioni e polemiche, Taiwan e Giappone trovano la quadra: più di 4500 chilometri “nuovi” per i pescherecci taiwanesi nell’area. Soddisfazione del governo, che comunque ribadisce: “La questione della sovranità non è finita nel dimenticatoio”.

Taipei (AsiaNews) - Dopo 17 anni di discussioni, questa settimana sembra essersi concluso il negoziato tra Taiwan e il Giappone per i diritti di pesca nel Mar Cinese orientale (東海). Il presidente Ma Ying-jeou ha espresso "profonda soddisfazione" per la conclusione di questo lungo processo che in maniera pacifica ha saputo portare ad un accordo vantaggioso per entrambe le parti.

I contatti e le discussioni erano cominciate nel lontano 1996, con analisi e ricerche sui documenti storici, il diritto marittimo e le convenzioni internazionali per la pesca sulle acque contese. Questa settimana, precisamente mercoledì 10 aprile, Ma Ying-jeou e Mitsuo Ohashi (responsabile dell'Associazione Nipponica a Taipei) hanno comunicato che l'accordo è stato firmato il giorno precedente da entrambe le parti.

In virtù di questo accordo, i pescherecci taiwanesi e giapponesi possono operare liberamente in un'area di 74.300 chilometri quadrati intorno alle Isole Diaoyutai (釣魚臺列嶼), che sono controllate dal Giappone ma contese anche da diverse sovranità nazionali.

Il presidente Ma ha ripetuto la rivendicazione taiwanese sulle isole in presenza dello stesso Ohashi. Taipei e Tokyo hanno però messo da parte la questione della disputa con l'obiettivo di siglare l'accordo sui diritti alla pesca. Ciò non toglie che entrambe le posizioni sulla sovranità del territorio rimangono invariate. In futuro ci saranno altri incontri per cercare di chiarire la questione della sovranità delle isole. L'accordo offre ai pescherecci taiwanesi 4.530 chilometri quadrati in più di pesca rispetto al passato, senza dover essere infastiditi dalle autorità giapponesi.

"La cosa più importante" secondo quanto riferisce Ma Ying-jeou "è che l'iniziativa per il mare Orientale cinese, che vuole risolvere in maniera pacifica le dispute territoriali regionali, ha ricevuto la dovuta attenzione da parte del governo giapponese".

Lo scorso 11 aprile il portavoce del ministero taiwanese degli Esteri Anna Kao (高安) ha ripetuto che la rivendicazione di sovranità sulle isole non viene messa nel dimenticatoio "ed è stato molto importante firmare un accordo di pesca vantaggioso per i pescherecci taiwanesi".