Papa: "testardi" coloro che vogliono "tornare indietro" rispetto al Vaticano II
Francesco offre la messa del mattino a Benedetto XVI che oggi compie 86 anni. ". "Il Concilio è stato un'opera bella dello Spirito Santo", "Ma dopo 50 anni, abbiamo fatto tutto quello che ci ha detto lo Spirito Santo nel Concilio? In quella continuità della crescita della Chiesa che è stato il Concilio?".

Città del Vaticano (AsiaNews) - Il Vaticano II "è stato un'opera bella dello Spirito Santo", eppure, a 50 anni di distanza, non c'è stata "continuità della Chiesa" e ci sono dei "testardi" che vogliono addirittura tornare indietro, vogliono "addomesticare lo Spirito Santo". La lettura del passo degli Atti degli apostoli che racconta di Stefano che prima di essere lapidato chiama "testardi" coloro che si oppongono allo Spirito Santo ha dato occasione oggi a papa Francesco di parlare del Concilio a 50 anni dal suo inizio.

L'ha fatto nel corso della messa celebrata, stamattina, nella cappella della Casa santa Marta (nella foto), e offerta per Benedetto XVI, che oggi compie 86 anni, "perché il Signore sia con lui, lo conforti e gli dia molta consolazione". Francesco ha anche fatto personalmente gli auguri a Benedetto XVI al quale ha telefonato.

A quanto riferisce la Radio Vatican, all'omelia, commentando le parole di Stefano e ricordando che anche Gesù rimprovera i discepoli di Emmaus: "Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti!", il Papa ha osservato che "sempre, anche tra noi c'è quella resistenza allo Spirito Santo".

"Per dirlo chiaramente: lo Spirito Santo ci dà fastidio. Perché ci muove, ci fa camminare, spinge la Chiesa ad andare avanti. E noi siamo come Pietro nella Trasfigurazione: 'Ah, che bello stare così, tutti insieme!' ... ma che non ci dia fastidio. Vogliamo che lo Spirito Santo si assopisca ... vogliamo addomesticare lo Spirito Santo. E quello non va. Perché Lui è Dio e Lui è quel vento che va e viene e tu non sai da dove. E' la forza di Dio, è quello che ci dà la consolazione e la forza per andare avanti. Ma: andare avanti! E questo da fastidio. La comodità è più bella".

Oggi - ha proseguito il Papa - sembra che "siamo tutti contenti" per la presenza dello Spirito Santo, ma "non è vero. Questa tentazione ancora è di oggi. Un solo esempio: pensiamo al Concilio". "Il Concilio è stato un'opera bella dello Spirito Santo. Pensate a Papa Giovanni: sembrava un parroco buono e lui è stato obbediente allo Spirito Santo e ha fatto quello. Ma dopo 50 anni, abbiamo fatto tutto quello che ci ha detto lo Spirito Santo nel Concilio? In quella continuità della crescita della Chiesa che è stato il Concilio? No. Festeggiamo questo anniversario, facciamo un monumento, ma che non dia fastidio. Non vogliamo cambiare. Di più: ci sono voci che vogliono andare indietro. Questo si chiama essere testardi, questo si chiama voler addomesticare lo Spirito Santo, questo si chiama diventare stolti e lenti di cuore".

Succede lo stesso - aggiunge il Papa - "anche nella nostra vita personale": infatti, "lo Spirito ci spinge a prendere una strada più evangelica", ma noi resistiamo. Questa l'esortazione finale: "non opporre resistenza allo Spirito Santo. E' lo Spirito che ci fa liberi, con quella libertà di Gesù, con quella libertà dei figli di Dio!". "Non opporre resistenza allo Spirito Santo: è questa la grazia che io vorrei che tutti noi chiedessimo al Signore: la docilità allo Spirito Santo, a quello Spirito che viene da noi e ci fa andare avanti nella strada della santità, quella santità tanto bella della Chiesa. La grazia della docilità allo Spirito Santo".