Tashkent: cento mesi di stipendi, maxi-multa a due protestanti per possesso di libri cristiani
Si inasprisce la persecuzione ai danni delle minoranze confessionali. La coppia protestante è stata punita con una pesante sanzione per detenzione illegale di libri religiosi. La comunità: “Ci vogliono indebolire”.

Tashkent (AsiaNews/Agenzie) - Le autorità locali hanno punito Ashraf e Nargisa Ashurov, due membri della comunità protestante uzbeka, con una multa pari a cento volte il salario minimo mensile. La sanzione, inflitta senza processo preliminare, è giunta in seguito al ritrovamento in casa della coppia di alcuni volumi religiosi illegali.

Il 18 marzo scorso, la polizia antiterrorismo responsabile dell'indagine ha fatto irruzione nell'abitazione, sequestrando alcuni volumi di letteratura cristiana. La baby sitter, presente nell'appartamento al momento del controllo, è stata punita con una multa della stessa entità nonostante fonti locali sostengano che essa non sia nemmeno credente.

Ashraf e Nargisa hanno tentato invano di sostenere che i volumi erano presenti nell'abitazione da prima che loro ne diventassero gli affittuari, ma ogni tentativo di difesa è stato ignorato. Un membro della comunità protestante, che conosce personalmente la coppia, ha poi riferito a Forum18 che "facendo irruzione nelle loro abitazioni le autorità perseguitano i credenti e li puniscono con multe elevatissime".

Fonti locali informano che l'episodio ha avuto alcuni precedenti nei mesi di febbraio e marzo, quando altri membri della comunità cristiana sono stati multati nelle città di Samarcanda e Nukus.

Le legge ritiene colpevoli i due membri della comunità protestante per detenzione di volumi illegali. In Uzbekistan, anche possedere una Bibbia è considerato reato e la legge sulla libertà religiosa limita severamente ai credenti la possibilità di riunirsi e pregare. La comunità internazionale ha di recente definito "consueti" gli episodi di minaccia, violenza o persecuzione da parte delle autorità uzbeke ai danni delle minoranze religiose.