Caritas: Mancano le medicine per le vittime del sisma in Baluchistan
Il terremoto di 7,8 gradi Richter è il più forte degli ultimi 40 anni. Finora solo Islamabad ha fornito il numero delle vittime, mistero su quelle iraniane. L'area colpita è fra le più povere del Paese ed è in mano a milizie paramilitari. Soccorritori cattolici all'opera nella zona.

Kash (AsiaNews) - Sale a 40 morti il bilancio delle vittime pakistane del forte terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito ieri la provincia del Baluchistan, situata al confine fra l'Iran e il Pakistan. L'epicentro si trova a circa 83 km a est di Kash (sud est dell'Iran) dove questa mattina è avvenuta una nuova scossa di magnitudo 5.7 a 107 km a est della città. Sul versante iraniano il sisma avrebbe fatto solo 27 feriti, anche se in un primo tempo i media hanno dato la notizia di almeno 40 vittime  nell'area dell'epicentro, situato fra le popolose città di Kash (180mila abitanti) e Saravan (250mila abitanti).  

Contattate da AsiaNews, fonti della Caritas pakistana sostengono che almeno il 70% delle abitazioni è crollato sul versante pakistano. Finora solo l'esercito paramilitare del Frontier Corps Baluchistan (Fbc) ha allestito una serie di campi per gli sfollati e assistenza medica di base. Tuttavia, secondo la Caritas, "mancano medicinali adeguati per curare i feriti".

Il terremoto di ieri è il più forte registrato in Iran e in Pakistan negli ultimi 40 anni ed ha sprigionato una energia 180 volte superiore a quella del più recente avvenuto lo scorso 9 aprile nella provincia meridionale di Bushehr, costato la vita a oltre 40 persone. Fino ad ora le vittime registrate sono tutte nel versante pakistano, nella città di Mashkel (45 mila abitanti) situata nel distretto di Washuk, dove l'esercito di Islamabad ha inviato una serie di squadre in soccorso alla popolazione. L'area è fra le più povere e desertiche del Pakistan ed è da decenni nelle mani di milizie paramilitari e forze dell'Fcb, che per questa occasione stanno collaborando con l'esercito. Attiq Minhas, capo delle milizie spiega che "almeno 650 miliziani sono presenti nelle aree colpite"; l'esercito sta invece tentando di raggiungere con gli elicotteri i villaggi più isolati.

Diversa la situazione in Iran, dove da giorni le agenzie locali - Fars news agency  e Isna - giustificano i pochi danni  sostenendo che il territorio è poco popolato e sfatando le notizie allarmanti date dagli stessi media iraniani che prevedevano decine di vittime. La maggior parte dei residenti vive in tende e abitazioni costruite con mattoni di fango, che avrebbero limitato il numero di crolli ed eventuali vittime. Per gli esperti, la catastrofe è stata evitata soprattutto grazie alla profondità del terremoto, circa 95 km, che ha frenato la forza delle onde sismiche, facendo percepire in superficie un sisma del 4° grado della scala Richter.  

La scossa di ieri ha scatenato il panico anche a nella capitale pakistana Islamabad e Karachi, dove la gente si riversata nelle strade. Scene di paura anche a New Delhi (India) e nel Golfo Persico. In Kuwait, Qatar e nella parte orientale dell'Arabia Saudita le autorità hanno fatto evacuare diversi edifici.

Nel 2003, circa 26.000 persone sono state uccise da un terremoto di magnitudo 6,6 che rase al suolo la storica città di Bam nel sud-est dell'Iran.