Karnataka: i nazionalisti indù “sfruttano” i lebbrosi per vincere le elezioni
di Nirmala Carvalho
Il prossimo 5 maggio lo Stato indiano andrà al voto. Il Bharatiya Janata Party (Bjp) punta alla rielezione facendo leva sulle minoranze. P. George Kannanthanam, direttore di un centro cattolico per la riabilitazione dei lebbrosi, racconta il finto aiuto del partito alle fasce più deboli della società: fondi mai stanziati e strutture chiuse.

Bangalore (AsiaNews) - In vista delle nuove elezioni in Karnataka, previste il prossimo 5 maggio, il partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party (Bjp) gioca la carta del sostegno economico alle minoranze sociali e religiose per accaparrarsi voti. Ma si tratta solo di promesse, nota ad AsiaNews p. George Kannanthanam, da 25 anni al servizio dei gruppi più emarginati di Bangalore, dato che "neanche il 2% dei nostri fondi è finanziato dal governo dello Stato". Negli ultimi cinque anni il Karnataka è stato guidato proprio dal Bjp, noto in India per il suo aperto sostegno a gruppi ultranazionalisti indù, responsabili di violenze contro le minoranze del Paese.

P. George, clarettiano, dal 2001 dirige la Sumanahalli Society ("Villaggio delle persone di buon cuore"), centro cattolico di Bangalore che dal 1977 si occupa della riabilitazione dei lebbrosi, ma anche di malati di Hiv, disabili, orfani, ragazzi di strada e giovani delinquenti. Il sacerdote, il cui impegno è riconosciuto anche da numerosi premi ricevuti in questi anni, si mostra critico rispetto ad alcune dichiarazioni espresse di recente da personalità di spicco del Bjp.

Una di queste proviene da N.B. Aboobakkar, ex presidente della Karnataka Minorities Development Corporation (Kmdc) e invitato permanente della Bjp National Minority Morcha (ala del Bjp "dedicata" alle minoranze). Il 23 aprile scorso a Mangalore, egli ha sostenuto che il Karnataka Minority Welfare Deparment ha rilasciato più di 13 milioni di rupie (circa 183mila euro) durante i cinque anni di amministrazione Bjp, aiutando circa 1,4 milioni di persone.

Tuttavia, sottolinea p. George, "fino all'anno scorso, dal governo abbiamo ricevuto solo 6 rupie [0,08 euro] al giorno per paziente, con cui gestire cibo, spese mediche e ospedalizzazione. Adesso [il contributo] è salito a 15 rupie [0,21 euro] al giorno. Circa 35 centri per malati di Hiv/Aids gestiti da ong sono stati chiusi dal governo, lasciando soli e senza speranza i più poveri tra i poveri".

"La nostra speranza - spiega il sacerdote - è che il prossimo governo crei politiche, programmi e leggi rivolte alle sezioni più deboli della società. Dovrà essere sensibile ai bisogni dei più vulnerabili, concedere un budget appropriato ai vari settori, e non indulgere in spese inutili".

La Sumanahalli Society nasce nel 1977, quando il chief minister del Karnataka, Devarja Urs, chiede alla comunità cristiana locale di prendersi cura dei lebbrosi che vivevano nelle Beggars' Colony del governo, incapaci di provvedere ai malati. In 33 anni ha curato più di 15mila malati di lebbra. Oggi il centro ospita 120 lebbrosi. Con la diminuzione dei casi, l'organizzazione ha iniziato ad occuparsi anche di malati di Hiv (30), disabili (30), orfani (45), ragazzi di strada (50) e giovani delinquenti (40).