Cristiani e buddisti: lo tsunami è un invito al cambiamento
di Weena Kowitwanij

Bangkok (AsiaNews) - Il neonato Centro sociale e la Commissione cattolica per la giustizia e la pace hanno tenuto un seminario dal titolo "Tsunami: la lezione di un segno dei tempi", a cui hanno partecipato come relatori un monaco buddista insieme ad un prete cattolico.

Il monaco, Phra Phaisarn VisaLo, ha invitato nel suo discorso a vedere la terribile crisi come un'opportunità, ed ha invitato la popolazione thailandese, specialmente i giovani, a fare qualcosa di buono per la società. Ha detto che "l'uomo dovrebbe limitarsi da solo, essere umile e rispettare la natura. Lo tsunami non è stato una vendetta della natura, ma della materializzazione di ogni cosa, che porta alla distruzione. E gli esseri umani ne sono responsabili".

P. Somkiat Trinikorn, il relatore cattolico, ha detto inoltre che "anche i conflitti, le guerre, l'economia ingiusta, il liberalismo e la capitalizzazione sono dei segni, ma la gente non vi presta attenzione".

Siriwan Santisakultham, la presidente di Signit Asia, è poi intervenuta nella discussione, ed ha spiegato il punto di vista della popolazione. "Dopo aver visto le distruzioni, il dolore e la tristezza, tutti si sono sentiti disperati. Anche ora i sopravvissuti alla furia dello tsunami vivono in baracche provvisorie, ed hanno il cuore pieno di paura. Solamente l'amore, la comprensione e la vicinanza alla loro situazione possono curare le loro ferite". Ha aggiunto che "il ruolo della Chiesa cattolica deve essere concentrato sulla cura spirituale piuttosto che su quella materiale. La tragedia ci ha insegnato che gli aspetti materiali della vita non hanno importanza, e che bisogna convincere di questo i giovani".

Il seminario si è concluso con la convinzione, congiunta, che la lezione derivata dal maremoto non è una lezione di violenza e paura, ma un invito divino al cambiamento nei cuori e nelle menti delle persone.