Mons. Savio Hon: La Giornata mondiale di preghiera per la Cina insieme a papa Francesco
di Bernardo Cervellera
Il segretario della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli commenta le parole di papa Bergoglio, le prime con un riferimento esplicito alla Cina in occasione della Giornata di preghiera lanciata da Benedetto XVI nel 2008. L'intercessione alla Madonna di Sheshan per rafforzare l'unità della Chiesa cinese con la Chiesa universale e con il papa, successore di Pietro.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Papa Francesco ha celebrato stamane una messa nella cappella della casa Santa Marta insieme a un gruppo di circa 20 fra sacerdoti, seminaristi e laici cinesi per sottolineare la Giornata mondiale di preghiera per la Cina. Alla messa ha partecipato anche mons. Savio Hon. Il segretario della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, unico cinese della Curia romana, per l'occasione ci ha rilasciato quest'intervista. Egli sottolinea come l'atteggiamento di papa Francesco continua la scia di Benedetto XVI, ispirato alla Lettera che quest'ultimo ha dedicato ai cattolici della Cina nel 2007. Mons. Hon fa notare poi che Francesco vuole far emergere il valore religioso di questa Giornata, senza alcuna valenza politica o diplomatica, affidando alla Madonna di Sheshan la maturazione e la libertà dei fedeli in Cina. Ecco l'intervista che ci ha rilasciato:

La Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina si celebra dal 2008. Che senso ha per tutti i cristiani nel mondo e per i cattolici cinesi in questo momento?

La Chiesa universale è il Corpo di Cristo. Questa Giornata fa crescere la comunione all'esterno e all'interno della Cina e sostiene nella missione.

Il 22 maggio scorso, papa Francesco nella sua udienza generale, ha accennato a questa Giornata[1]. In quello che ha detto ci sono tre elementi molto importanti:

Nel suo intervento vi sono perciò tre cose: unità, comunione, e missione.

Il papa non  ha elencato problemi precisi, o di tipo diplomatico o politico.

Questo è lo stile di Francesco ed era lo stile di Benedetto. La Giornata è un tempo dedicato alla preghiera "con" i fedeli della Cina e "per" i fedeli della Cina. Non è il luogo per dire tutte le difficoltà che essi provano. Del resto, sappiamo che in Cina ci sono varie comunità e ognuna ha i suoi problemi. La diocesi di Shanghai, ad esempio, ha i suoi problemi[2]. Altre diocesi hanno i loro problemi.

Questa Giornata è una esperienza religiosa e il papa chiede solo la libertà religiosa per la fede dei cattolici.

Negli anni scorsi, il 24 maggio - e per tutto il mese - la polizia presidiava il santuario, installava metal detector, cacciava via chiunque non fosse di Shanghai

Fino ad ora non ho ricevuto notizie sul modo con cui in Cina stanno celebrando questa Giornata. Ma ho notizie che diversi vescovi sono attenti a quello che oggi si fa a Roma. È la prima volta che Francesco celebra la Giornata come papa. Per questo io gli ho chiesto di poter vivere insieme a lui questo Giorno e lui ci ha concesso di partecipare alla messa di stamane alle 7 in Santa Marta, insieme a seminaristi, sacerdoti e laici cinesi.

Il 25 e il 26 maggio faremo poi una giornata di ritiro, preghiera e riflessione con cinesi da tutta Italia. Alla fine, dopo la messa, parteciperemo all'Angelus con papa Francesco in piazza san Pietro.

 


[1] Quello del 22 maggio è stato i primo riferimento esplicito alla Cina nei discorsi di papa Francesco, dall'inizio del suo pontificato (Ndr).

[2] Dal 7 luglio 2012 il vescovo ausiliare mons. Taddeo Ma Daqin è agli arresti domiciliari per essersi dimesso ed uscito dall'Associazione patriottica. Egli è stato anche privato del titolo di vescovo di Shanghai (Ndr).