Israele autorizza altre 1000 abitazioni a Gerusalemme est
In questi giorni sono già iniziate le prime demolizioni delle proprietà palestinesi. I terreni erano stati venduti alcuni mesi fa. Per gli attivisti questo è un modo per aggirare il congelamento degli insediamenti ordinato di recente dal premier Netanyahu.

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Il governo israeliano è pronto a costruire altre 1000 abitazioni a Gerusalemme Est. La notizia è stata diffusa Danny Seidemann, direttore  del Jerusalem settlement Terrestrial Jerusalem, organizzazione che controlla gli insediamenti (illegali) in territorio palestinese. In questi mesi nell'insediamento di Ramot, a nord-est di Gerusalemme, le autorità avrebbero già pronti contratti per 300 case. A Gilo (area sud) sono in vendita 797 terreni per costruzione. Seidmann spiega che i piani sono stati approvati nel 2012, mentre le vendite sono avvenute poco prima che il Primo ministro Benjamin Netanyahu ordinasse il congelamento degli insediamenti in Cisgiordania dopo gli ultimi colloqui con John Kerry. Il segretario di Stato Usa sta cercando di recuperare il processo di pace fra Israele e Palestina esigendo il congelamento degli insediamenti israeliani in territori palestinesi occupati.

Dietro la costruzione dei nuovi lotti vi è Uri Ariel, ministro dell'Edilizia, egli stesso colono e membro di spicco del partito pro-insediamenti The Jewish Home entrato alle scorse elezioni nella coalizione guidata dal Likud. Ariel sta procedendo con la sua agenda e in questi giorni ha ordinato l'abbattimento di almeno due complessi abitativi a Beit Hanina, nella zona di Gerusalemme est. Per evitare proteste, il governo israeliano ha posto rigidi controlli nella zona, interdetta ai media e alla popolazione. Secondo Badran al-Salameh, proprietario delle abitazioni, il governo israeliano non ha dato alcun preavviso.

"Mia nuora e i miei due nipoti - ha affermato - erano gli unici all'interno della casa. Quando ho saputo che c'erano i bulldozer sono corso subito da loro, ma i militari israeliani mi hanno fermato".  

Da anni Israele demolisce abitazioni di proprietà palestinese con la scusa che mancano di alcune autorizzazioni governative. In questo modo, dal 1967 nella sola Gerusalemme est, oltre 1630 famiglie non ebree sono state cacciate dalle loro case.