Taiwan, l'ex presidente Chen Shui-bian tenta il suicidio in carcere
Una guardia lo ha trovato sdraiato nel bagno della sua cella con tre asciugamani stretti intorno al collo. L'ex presidente deve scontare una condanna a 19 anni per corruzione e da mesi soffre di depressione.

Taipei (AsiaNews/ Agenzie) - Chen Shui-bian, l'ex presidente di Taiwan in carcere per corruzione, ha tentato ieri il suicidio. A dare la notizia è il ministero della Giustizia. Chen avrebbe tentato di impiccarsi nel bagno della sua cella con tre asciugami. Un agente lo ha trovato sdraiato sul pavimento in stato confusionale. L'uomo è ora ricoverato in un ospedale di Taipei per accertamenti.

Secondo le autorità del carcere, il capo di Stato soffre di una grave depressione e in questi mesi avrebbe più volte confessato al suo psicologo di volersi uccidere. Nell'agosto 2012 ha subito un intervento alle arterie. In quell'occasione i medici gli hanno diagnosticato un cancro alla prostata.  

Storico leader del Partito democratico progressista (Dpp) e presidente di Taiwan per due mandati (2000-2008) , Chen Shui-bian ha sempre portato avanti una politica contraria a Pechino. Con il suo Partito, per 8 anni, ha cercato di allontanarsi dalla Cina continentale sia dal punto di vista sociale che economico. Dopo la sconfitta elettorale a favore del candidato del Kuomintang - Ma Ying-jeou, attuale presidente dell'isola - è stato coinvolto in un caso di tangenti molto dubbio e condannato insieme alla moglie  Wu Shu-chen a 19 anni di carcere. In questi anni, egli ha più volte denunciato di essere vittima di una macchinazione politica e di essere stato abbandonato dal Dpp.