Kamalari, bambine e donne vittime della schiavitù in Nepal
di Kalpit Parajuli
Vendute come schiave dalle loro famiglie indebitate. Kathmandu condanna la schiavitù, ma nelle regioni più povere del Paese la tratta rimane una pratica diffusa. Un’attivista: “vittime di violenze continue, ma la polizia non conduce alcuna indagine”.

Kathmandu (AsiaNews) - L'aumento di stupri, omicidi e violenze ai danni delle ragazze schiave nepalesi (kamalari) spinge molte giovani donne nella capitale per chiedere al governo un maggiore riconoscimento dei propri diritti. Il 2 giugno, circa 70 ragazze si sono date appuntamento di fronte agli uffici amministrativi, per una manifestazione di protesta. La polizia ha caricato le manifestanti e circa 15 di loro hanno riportato percosse e contusioni.

Le kamalari sono ragazze, spesso giovanissime, vendute come schiave ai proprietari terrieri dalle famiglie contadine che non riescono a pagare l'affitto dei terreni. Il fenomeno è diffuso soprattutto nella regione centro-occidentale del Paese, nei distretti di Dang, Bardia e Kailali. La vendita e l'impiego di kamalari costituisce una pratica ancora molto diffusa in Nepal, sebbene la legge vieti la schiavitù. Le ragazze sono spesso vittime di violenze da parte dei propri padroni e non godono di alcuna tutela da parte della giustizia.

Il 27 marzo scorso, la 12enne Srijana Chaudhari ha subito forti ustioni che ne hanno provocato la morte in pochi giorni. La bambina lavorava per un ingegnere nel distretto di Lalitpur. L'anno scorso, Meghi Chaudhari, 16 anni, era morta in circostanze simili. Secondo il Freed Kamalari Development Forum, organizzazione a sostegno delle giovani schiave nepalesi, sono almeno 22 le kamalari scomparse negli ultimi cinque anni. Phakala Tharu, coordinatrice del Forum, ha dichiarato ad AsiaNews che "alcune sono trovate morte, altre ferite, ma non viene mai compiuta alcuna indagine. Questa purtroppo è solo la punta dell'iceberg, ciò che rende il problema visibile - aggiunge l'attivista - in realtà decine di kamalari sono vittima, ogni giorno, di violenze sessuali e di altro tipo da parte dei propri padroni".

Kathmandu aderisce ai trattati e ai convegni internazionali contro la schiavitù, ma il problema rimane ancora molto diffuso nelle aree più povere del Paese. Nel settembre del 2008, una commissione di tre Corti supreme di giustizia ha esortato il governo a condannare la tradizione della kamalari come sistema schiavistico e a formulare leggi specifiche per il problema. Ma finora, Kathmandu non ha ancora accolto la proposta.