"Il lavoro minorile è una piaga da combattere", l'appello di un vescovo filippino
Oltre 5 milioni di minori tra i 5 e i 17 anni sono impiegati con turni disumani. Appello di un vescovo: "Occorrono politiche sociali più mirate, capaci di contrastare l'irresponsabilità dei genitori e la povertà".

Manila (AsiaNews/Agenzie) - Un vescovo della provincia di Samar, Filippine orientali, invita alla lotta contro lo sfruttamento minorile. Secondo le ultime ricerche dell'Istituto nazionale di statistica, sono circa 5 milioni e mezzo i bambini che lavorano sottopagati nel Paese.

Mons. Crispin Varquez ha dichiarato, venerdì 13 giugno, che "l'irresponsabilità dei genitori, unita alla grande povertà delle Filippine, sono tra le maggiori cause dello sfruttamento minorile nel Paese". E ha aggiunto che "il problema deve rappresentare una priorità nell'agenda interna di Manila". Secondo il 52enne vescovo di Borongan, fino a quando il governo non sperimenterà una politica sociale concreta, mirata al miglioramento delle condizioni di vita della gente, questo aspetto rimarrà una "piaga profonda".

Anche p. Conegundo Garganta, della Commissione episcopale delle Filippine ha espresso la propria vicinanza alle parole di mons. Varquez, dichiarando che "la comunità cattolica locale spera che le autorità promuovano un efficace programma di recupero".

Le ultime statistiche rivelano che nel Paese circa 5 milioni e mezzo di minori tra i 5 e i 17 anni sono vittima di sfruttamento. A dispetto delle numerose promesse fatte dal governo, la cifra è di quasi un milione e mezzo superiore a quella riportata nel 2009.  I giovani, impiegati in prevalenza nelle miniere, sui pescherecci o nelle abitazioni private, lavorano anche per 15 ore al giorno.