Seoul (AsiaNews) - Con una notte di preghiera cui hanno partecipato più di mille persone, l'arcidiocesi di Seoul ha lanciato lo scorso 1 luglio una "maratona del Rosario" per chiedere la canonizzazione di p. Choi Yang-oeb, Paolo Yun Ji-choong e i suoi 123 compagni uccisi in odio alla fede durante le persecuzioni del XVIII - XIX secolo. Lo scopo è quello di recitare 100 milioni di misteri per ogni martire, per un totale di 12,5 miliardi di preghiere.
La prima preghiera si è svolta nella cattedrale Myeong-dong della capitale sudcoreana su iniziativa della Commissione per i martiri e del Consiglio per l'apostolato dei laici: la notizia è stata rilanciata dal Segretariato dell'arcidiocesi. Erano presenti l'arcivescovo, mons. Andrea Yeom Soo-jung; il direttore della Commissione mons. Choi Chang-hwa e quello del Consilio, Choi Hong-jun.
Lo scopo è quello di raggiungere 100 milioni di misteri recitati per ogni Servo di Dio: un totale di 12,5 miliardi di preghiere, che saranno recitate dai cattolici di tutto il Paese a oltranza fino alla canonizzazione dei martiri coreani. La Chiesa locale aspetta con ansia questa decisione: fu Giovanni Paolo II ad aprire la strada degli altari al gruppo nel 2003, quando li ha proclamati Servi di Dio. Il vescovo di Daejeon, mons. Lazzaro You Heung-sik, ha già invitato papa Francesco in Corea per l'evento.
Dopo un'ora di preghiere, l'arcivescovo della capitale ha pronunciato un breve discorso ai presenti: "Il Signore ci concede grandi benedizioni attraverso la preghiera del Rosario, che è davvero la preghiera che ci dà la forza per superare tutte le avversità della nostra vita. Ringraziamo Dio per la Sua grazia e preghiamo, tutti insieme, per la canonizzazione dei nostri martiri". (JYL)