Vescovo di Jaffna ai militari: Restituite le terre ai tamil
di Melani Manel Perera
Nella Northern Province l’esercito continua con gli espropri forzati, incurante delle proteste della popolazione locale. Mons. Thomas Savundaranayagam ha presentato un ricorso alla Corte d’appello del Paese.

Colombo (AsiaNews) - Mons. Thomas Savundaranayagam, vescovo della diocesi di Jaffna, ha presentato ricorso alla Corte d'appello dello Sri Lanka contro gli espropri terrieri compiuti dai militari nella penisola, che si trova nella Northern Province. I terreni sequestrati dall'esercito appartengono a comunità tamil - etnia di maggioranza nell'area - che da tempo denunciano le angherie dei soldati e delle forze dell'ordine.

La mossa del vescovo segue un precedente ricorso presentato da 2.176 tamil che vivono nella zona. Dinanzi al silenzio da parte delle autorità, il prelato ha voluto ricorrere lui stesso alla giustizia, il 18 luglio scorso.

In attesa che la Corte si pronunci, un'altra comunità tamil denuncia i soprusi di militari e forze dell'ordine. A Bharathipuram, vicino a Vavuniya (Northern Province) polizia ed esercito hanno cacciato decine di famiglie, accusandoli di occupare terreni di proprietà del Dipartimento forestale. Ma queste persone - tutte impiegate nelle vicine piantagioni - vivono nell'area da quasi 40 anni.

Trattandosi di aree a maggioranza tamil, la Northern Province e la Eastern Province sono state le zone più colpite dalla guerra civile (1983-2009), che per quasi 30 anni ha insanguinato il Paese. I ribelli delle Tigri Tamil (Liberation Tigers of Tamil Eelam, Ltte) rivendicavano in quest'area la creazione di uno Stato indipendente. La guerriglia si è trasformata in un vero e proprio conflitto etnico tra tamil e singalesi (la maggioranza della popolazione), concluso con la vittoria del governo e perdite ingentissime.