Attentato al Bodh Gaya, arrestato un santone indù
La National Investigation Agency (Nia) ritiene sia uno dei responsabili delle esplosioni che il 7 luglio scorso hanno colpito il luogo sacro al buddismo. Smentita la pista islamica.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) - Questa mattina la National Investigation Agency (Nia) ha arrestato Arup Brahmachari, un sacerdote indù, per il suo coinvolgimento nell'attacco al Bodh Gaya, complesso sacro del buddismo situato in Bihar (India), avvenuto il 7 luglio scorso.

Dopo settimane di indagini l'agenzia federale - specializzata in terrorismo - è riuscita a stanare il santone, che dopo l'attentato era latitante. In questo periodo la Nia ha interrogato molti sospetti, inclusi membri del personale.

Il 7 luglio nove esplosioni hanno colpito Bodh Gaya, complesso che accoglie l'albero della Bodhi sotto il quale - secondo la tradizione buddista - Siddharta Gautama raggiunse l'illuminazione. Nell'attacco rimasero feriti due monaci, di cui uno del Myanmar.

In un primo tempo le autorità indiane credevano che l'attacco fosse di matrice islamica e riconducibile proprio alle tensioni etnico-religiose che avvengono da tempo in Myanmar tra la maggioranza buddista e la minoranza musulmana. In tutta l'India risiedono per studio circa 500 monaci birmani, di cui 200 solo al Bodh Gaya.