Weliweriya: dopo la strage, la popolazione deve pagare per l’acqua pulita
di Melani Manel Perera
Il governo ha distribuito taniche d’acqua potabile negli oltre 15 villaggi colpiti dal problema dell’inquinamento idrico. Ma le riserve sono insufficienti e troppo costose per la popolazione locale, che dopo le violenze dell’esercito è “frustrata e impaurita”. “Non possiamo pagare per bere e fare un bagno ai nostri bambini”.

Weliweriya (AsiaNews) - Non c'è pace, né giustizia, per la popolazione di Weliweriya e degli altri villaggi del distretto di Gampaha. Dopo le violenze dell'esercito, che ha aperto il fuoco per reprimere le proteste pacifiche di chi chiedeva acqua pulita, ora la gente è costretta a pagare per accedere alle riserve idriche messe a disposizione dal governo dello Sri Lanka. Oltre al danno, la beffa: a fine mese devono comunque pagare la bolletta dell'acqua, pur non potendola utilizzare perché ancora contaminata.

Intervistata da AsiaNews, un gruppo di residenti ammette di sentirsi "impaurita, frustrata e senza speranze". Il 12 agosto scorso infatti il presidente Mahinda Rajapaksa aveva promesso acqua pulita e il trasferimento della fabbrica ritenuta responsabile della contaminazione delle risorse idriche. Ma per accedere alle riserve messe a disposizione dalle autorità si deve prima pagare.

"Non possiamo permettercelo - spiegano alcuni abitanti - siamo lavoratori giornalieri e non guadagniamo abbastanza. Non abbiamo mai avuto problemi con l'acqua che sgorga naturale nella zona. Ma da quando ha aperto questa fabbrica, le persone hanno iniziato ad ammalarsi". Non potendo comprare l'acqua, molte famiglie rivelano di portare i loro figli piccoli dai loro parenti, in villaggi lontani, per poter fare loro il bagno almeno una volta a settimana.

Oltretutto, spiega il monaco buddista Theripehe Siridhamma Thero, "queste riserve [messe a disposizione dal governo] sono insufficienti. Sono più di 15 i villaggi con acqua contaminata, in ciascuno vi abitano tra le 500 e le 1000 famiglie. Ma le taniche d'acqua sono solo 400, ciascuna da 500 litri. Basta appena per l'acqua da bere. E non è neanche pulita: a volte esce fuori marrone. Non sappiamo da dove la prendano".

Dopo settimane di proteste pacifiche, il primo agosto scorso l'esercito ha attaccato migliaia di civili a Weliweriya, sparando contro la chiesa locale dove alcuni giovani cercavano rifugio. Tre di loro - ragazzi di 17, 18 e 29 anni - sono morti.