Leader di tutte le religioni: Dialogo e collaborazione per salvare il Bangladesh
di Sumon Corraya
A Dhaka musulmani, indù, buddisti e cristiani hanno partecipato a un seminario interreligioso, per discutere sull’attuale situazione del Paese. Professoressa cristiana: “Il Bangladesh deve emergere come Paese islamico moderato, in cui tutte le minoranze possono convivere in pace e armonia”.

Dhaka (AsiaNews) - Per uscire dallo stallo politico e dalla crisi sociale che attraversa il Bangladesh, c'è bisogno di unità, collaborazione e dialogo da parte di tutte le religioni. È quanto emerso da un seminario interreligioso, tenuto ieri sera al Brac center di Dhaka. Leader musulmani, indù, buddisti e cristiani si sono confrontati dinanzi a una platea di circa 100 persone. A organizzare l'incontro è stato l'Inter-Faith Dialogue Forum (Ifdf) con il sostegno di Dan W. Mozena, ambasciatore degli Stati Uniti in Bangladesh.

Il seminario si è concentrato sulle cose in comune tra le diverse religioni, avendo come obiettivo pace e unità. Mabel Gomes, una professoressa cattolica, ha spiegato: "Oggi siamo a un punto di svolta, in cui l'immagine del Bangladesh potrebbe emergere come Paese islamico moderato, dove le minoranze religiose ed etniche vivono in armonia. Vogliamo sostenere e portare avanti il patrimonio tradizionale del Bangladesh, fatto di diverse identità etniche e religiose che vivono e lavorano insieme, l'uno affianco all'altro, in pace e armonia nei secoli".

L'imam Syed Zulfiquar Zahoor ha precisato che "l'islam è una religione di pace. Il vero musulmano non può attaccare qualcuno perché di un'altra religione", anche perché facendolo "non avrà la benedizione di Allah".