Kirghizistan, si autoscioglie il vecchio parlamento

Si risolve il conflitto con le nuove Camere. Bakiev vuole elezioni presidenziali entro 3 mesi, ma Akayev rifiuta di dimettersi.


Bishkek (AsiaNews/Agenzie) – Passi avanti verso la soluzione della crisi politico-istituzionale che minaccia di paralizzare il Kirghizistan. Questa mattina, la Camera alta del vecchio parlamento kirghizo ha dichiarato l'autoscioglimento, seguendo l'esempio della Camera bassa che aveva deciso ieri di mettere termine alla sua attività.

Da quando le proteste dell'opposizione hanno fatto cadere il contestato presidente filorusso Askar Akayev, due parlamenti rivali si contendevano la legittimità: quello vecchio, richiamato d'urgenza in servizio la settimana scorsa dai leader dell'opposizione, e quello nuovo uscito dalle elezioni del 27 febbraio e 13 marzo. In una dichiarazione i deputati uscenti hanno spiegato di aver agito in modo da "stabilizzare la situazione e finirla con i conflitti". All'autoscioglimento si è giunti dopo che ieri il presidente e premier ad interim, Kurmanbek Bakiev, ha definito legittimo il nuovo parlamento. Questo malgrado le recenti proteste di piazza siano scoppiate proprio sulla scia dei presunti brogli avvenuti alle ultime elezioni legislative, annullate la settimana scorsa dalla Corte suprema.

Bakiev, cha ha partecipato stamattina alle sessione di autoscioglimento, ha lodato i deputati uscenti per aver preso "una decisione storica e corretta". "Spero che questo riporti la calma", ha aggiunto.

Il presidente ad interim ha annunciato di voler indire elezioni presidenziali entro 3 mesi. Il portavoce del nuovo parlamento ha dichiarato, però, che la consultazione popolare non potrà avvenire senza tenere prima colloqui con Akayev. Di lui ancora non si sa con certezza dove abbia riparato; formalmente è ancora il presidente in carica, non avendo annunciato dimissioni e dichiarandosi vittima di un brutale golpe.