La Shanghai Cooperation Organization si incontra a Bishkek. La prima volta di Rouhani
I temi caldi del summit: Siria, Afghanistan e sicurezza dei confini. Vladimir Putin aggiorna gli Stati membri sulla situazione siriana. Sempre piĆ¹ saldi i legami energetici tra Cina e Asia centrale. Partecipa anche Rouhani, al suo primo viaggio internazionale.
Bishkek (AsiaNews/Agenzie) - È iniziato oggi, in Kirghizistan, il 13mo summit annuale della Shanghai Cooperation Organization (Sco), l'organizzazione politica, economica e militare che riunisce quest'anno i capi di Stato di 13 Paesi centroasiatici. Mentre a Ginevra, i ministri degli Esteri di Stati Uniti e Russia avviano il dialogo sul disarmo dell'arsenale chimico siriano, Bishkek attende, tra i capi di Stato presenti al summit, Hassan Rouhani, al suo primo viaggio all'estero. Per la Cina, che dalla caduta dell'Unione Sovietica conserva rapporti sempre più saldi con i governi della regione, l'incontro odierno chiude un viaggio diplomatico intrapreso dal premier Xi Jinping in Turkmenistan, Kazakistan, Uzbekistan e Kirghizistan, e conclusosi con accordi energetici da miliardi di yuan. Vladimir Putin, sostenitore del regime siriano e promotore della via diplomatica per lo smantellamento degli armamenti chimici di Assad, aggiornerà invece i leader presenti sulle trattative in corso in Svizzera tra il segretario di Stato americano e il ministro degli Esteri russo. Secondo molti analisti, a margine del summit di Bishkek, Hassan Rouhani - allineato a Russia e Cina nell'appoggio a Damasco - potrebbe trovare l'occasione di avviare un dialogo più profondo con Mosca e Pechino riguardo il proprio programma nucleare. Il neoeletto presidente iraniano, infatti, già negoziatore capo con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), ha promosso fin da subito una politica di apertura nei confronti dell'Occidente con l'obiettivo di ottenere l'abolizione delle sanzioni economiche e il consenso internazionale per un programma nucleare a scopi civili. È proprio a tal proposito che, in vista del prossimo incontro tra Tehran e i 5+1 della commissione per il dialogo presso le Nazioni Unite - della quale Cina e Russia fanno parte - il presidente iraniano potrebbe sfruttare l'incontro odierno per garantirsi il sostegno di Mosca e Pechino. La Sco, fondata nel 2001 a Shanghai con lo scopo di promuovere la coesione politica ed economica tra i Paesi dell'area eurasiatica, conta oggi 6 membri permanenti: Cina, Kazakistan, Kirghizistan, Russia, Tagikistan e Uzbekistan. A questi, si sono aggiunti quest'anno Afghanistan, India, Pakistan, Mongolia e Iran in qualità di Stati osservatori, e Bielorussia, Turchia e Sri Lanka come partner per il dialogo.