Rouhani, nuovi passi verso il dialogo: ‘L’Iran non vuole la bomba atomica’
Il neo presidente libera 10 prigionieri politici e dichiara di aver parlato con Obama. Netanyahu: “È un lupo nei panni di una pecora, aumentiamo la pressione per arrestare il progetto nucleare”. Il 24 settembre, i presidenti di Iran e Stati Uniti saranno all'Onu per sondare la via diplomatica.

Tehran (AsiaNews/Agenzie) - "L'Iran non ha mai tentato di realizzare un ordigno atomico né proverà a farlo in futuro". Lo ha dichiarato ieri, in un'intervista rilasciata a NBC news, il neoeletto presidente Hassan Rouhani, garantendo inoltre che "sulla questione del nucleare, il governo ha il potere e il consenso necessari a risolvere il problema".

Ad un giorno dalla liberazione di 10 prigionieri politici, tra i quali l'attivista per i diritti umani, Nasrin Sotoudeh - imprigionata a seguito delle proteste del 2009 - l'ayatollah Rouhani compie un altro importante passo verso il dialogo con l'Occidente e informa di aver avuto nei giorni scorsi uno scambio di lettere con il presidente statunitense Barack Obama: "Dal mio punto di vista il tono della lettera era positivo e costruttivo - ha spiegato il leader della Repubblica Islamica - non escludo che possa essere l'inizio di un nuovo futuro".

Le sanzioni economiche imposte dalle Nazioni Unite per scoraggiare il programma nucleare iraniano gravano sull'economia del Paese dal 2006. Nel corso della campagna elettorale, Hassan Rouhani ha individuato proprio nella cancellazione di tali sanzioni uno dei primi obiettivi della sua futura presidenza, con l'intento di combattere un'inflazione alle stelle e di rilanciare l'economia nazionale attraverso le esportazioni e gli investimenti stranieri. "La nostra ricerca nel campo del nucleare è perseguita a scopi energetici - ha ribadito il presidente iraniano - credo che i leader di tutti i Paesi potrebbero pensare in base al proprio interesse nazionale, senza essere posti sotto l'influenza di gruppi esterni. Spero che in futuro si possa ricreare tale atmosfera".

Nonostante le rassicurazioni di Tehran, la risposta del Primo ministro israeliano Benjiamin Netanyahu è categorica: "Intendo focalizzarmi sull'arresto del programma nucleare iraniano, finché tale obiettivo non sarà raggiunto penso che la pressione su Tehran vada incrementata". Nel frattempo, però, martedì 24 settembre, a New York, Hassan Rouhani e Barack Obama si incontreranno al Palazzo di vetro per trovare un terreno comune di dialogo. "Ci sono tutti gli elementi per pensare che il  neoeletto presidente iraniano sia una persona desiderosa di ricucire i rapporti con l'Occidente - ha dichiarato il presidente statunitense all'emittente spagnola Telemundo - per questo dobbiamo provare".