Il Nobel per la Pace all'Opac, impegnata nell'abolizione delle armi chimiche
L'Accademia di Oslo ha voluto premiare l'Organizzazione, braccio esecutivo della Convenzione sulle armi chimiche, per il lavoro a favore di un mondo piĆ¹ pacifico. Un invito a Damasco, ma anche agli Usa e Mosca, che "ancora non hanno smantellato il proprio arsenale", e ai cinque Paesi - Angola, Corea del Nord, Egitto, Israele e Myanmar - che ancora non hanno firmato la Convenzione.

Oslo (AsiaNews) - Il Premio Nobel per la pace 2013 è stato assegnato dall'Accademia di Oslo all'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac, in inglese Opcw), impegnata in queste settimane nello smantellamento dell'arsenale del regime siriano guidato da Bashar al Assad. Nell'annunciare il riconoscimento, l'Accademia ha spiegato di voler premiare l'impegno "a favore dell'eliminazione delle armi e degli arsenali chimici nei vari scenari di guerra in tutto il mondo".

"Grazie al lavoro dell'Opac - scrive il Comitato per il Nobel nelle motivazioni per l'assegnazione - l'uso delle armi chimiche è un tabù. Quanto accaduto in Siria, dove sono state usate queste armi, riporta in primo piano la necessità di incrementare gli sforzi per eliminare questi armamenti". L'assegnazione è inoltre "un messaggio ai Paesi che non hanno ratificato il Trattato che mette al bando le armi chimiche" e vuole essere un invito da parte dell'Accademia norvegese a firmarlo.

Al momento rimangono fuori dalla Convenzione cinque paesi: Angola, Corea del Nord, Egitto, Israele e Myanmar. Il comitato ricorda poi come "alcuni Stati non hanno osservato la scadenza, che era aprile 2012, per la distruzione delle loro armi chimiche. E questo si applica specialmente agli Stati Uniti e la Russia". L'Opac è un'organizzazione internazionale con sede a l'Aja ed è l'organo esecutivo della Convenzione sulle armi chimiche (Cwc), entrato in vigore nel 1997.