Il 31% degli israeliani è "a rischio povertà"
Un rapporto del Central Bureau of Statistics, pubblicato ieri, paragona i dati del Paese con quelli dell'Unione europea. In aumento israeliani ed europei a rischio di povertà. Per i bambini israeliani la percentuale è al 40%, contro una media del 20% europeo.

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Il 31% degli israeliani è "a rischio povertà". Lo rivela un rapporto del Central Bureau of Statistics (CBS), pubblicato ieri, che paragona i dati del Paese con quelli dell'Unione europea.

Ne emerge che nella Ue il "rischio povertà" riguarda il 17% della popolazione e che il dato israeliano è peggiore di quello degli Stati europei in condizioni più disastrate, che sono Spagna e Grecia, attestate intorno al 20% di "rischio".

Il rapporto, che si riferisce a statistiche del 2011, indica un aumento del numero di israeliani ed europei che sono a rischio di povertà. Nel 2011, il 31% degli israeliani erano in tale situazione, contro il 26% nel 2001. A parte la Germania e la Svezia, Israele ha registrato il più forte aumento del numero di cittadini che sono a rischio di precipitare nella povertà se confrontato con gli Stati dell'UE.

La ricerca evidenzia anche che, sempre nel 2011, la percentuale di bambini israeliani che erano a rischio di povertà era al 40%, contro una media del 20% europeo. Nel 2005, la percentuale di bambini israeliani nella situazione era del 38,3%. L'aumento più consistente di tale dato nell'Ue è stata registrata in Svezia (dal 10,5% del 2005 al 14,5% del 2011).

Altri dati forniti dall'Ufficio israeliano di statistiche evidenziano come il 44% delle famiglie israeliane con un solo genitore sia a rischio di povertà nel 2011, rispetto al 41% nel 2001. In quest'ultimo anno il dato europeo è del 35%.

Va invece meglio che in Europa, infine, l'occupazione. Il tasso di disoccupazione tra gli israeliani di 25-64 anni si attesta al 5,9%, contro una media del 7% in Stati appartenenti all'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).