Tokyo registra il suo 15mo deficit commerciale consecutivo
Le "Abenomics" hanno rilanciato le esportazioni ma hanno fatto cadere troppo lo yen. Inoltre aumentano i prezzi per il settore delle importazioni, dominato dalla richiesta di energia dopo il blocco delle centrali nucleari. Gli esperti sono perĂ² positivi: "Sul lungo periodo si riprenderanno".

Tokyo (AsiaNews/Agenzie) - Per il 15mo mese consecutivo la bilancia commerciale del Giappone ha registrato un deficit pari a 932 miliardi di yen (circa 9,5 miliardi di dollari): si tratta di un aumento del 64% rispetto ai dati di un anno fa. Il disavanzo era previsto dagli economisti e dagli esperti, che tuttavia si attendevano una cifra intorno ai 919 miliardi.

Il deficit deriva dalle aggressive misure economiche varate dal governo di Shinzo Abe e definite "Abenomics". In pratica, per rilanciare le esportazioni - fondamentali all'economia nipponica - ha di fatto svalutato la moneta nazionale che oggi risulta calata del 25% rispetto al dollaro americano. La mossa ha rilanciato le vendite, salite dell'11,5%, ma ha penalizzato le importazioni, che registrano un aumento del 16,5% e che sono divenute molto più care.

Secondo gli analisti, le importazioni sono cresciute soprattutto a causa di una maggiore domanda interna di energia: il disastro di Fukushima dell'11 marzo del 2011 ha costretto il governo a fermare le centrali nucleari in tutto il Paese, facendo schizzare la richiesta - e il prezzo - delle altre forme energetiche.

Le prospettive non sono del tutto negative. Lo scorso mese, i dati relativi al periodo aprile-giugno hanno mostrato un'espansione economica dello 0,9% che, nel lungo periodo, potrebbero trasformarsi in un +3,8%. Martin Schulz, dell'Istituto ricerche Fujitsu, sostiene che "a fronte di questi fattori il Giappone potrebbe registrare nuovi deficit commerciali ancora per qualche tempo. Ma se a questi si accompagna una ripresa della domanda interna si tratta di un fattore positivo".