I cattolici vietnamiti pregano per le vittime del terremoto nelle Filippine
Il presidente della Conferenza episcopale vietnamita invia un messaggio di solidarietà all’omologo filippino. Mons. Bùi Văn Đọc sottolinea il “dolore” per la tragedia e assicura “vicinanza e preghiere” alla popolazione. E affida la nazione alla protezione di San Michele. Intanto continua l’opera di aiuto e assistenza della Caritas a favore delle vittime.

Manila (AsiaNews) - I cattolici vietnamiti - come molti altri nel mondo - hanno raccolto l'appello lanciato da Papa Francesco all'Angelus di domenica 20 ottobre e pregano per le vittime del terremoto nelle Filippine, i loro familiari e i sopravvissuti. Mons. Paolo Bùi Văn Đọc, presidente della Conferenza episcopale vietnamita, ha espresso cordoglio e profonda tristezza per la calamità naturale che ha colpito le Central Vusayas, in particolare le aree di Bohol e Cebu; al contempo, il prelato ha assicurato a tutti i filippini "la solidarietà" della popolazione (cattolica e non) del Vietnam.

Lo scorso 15 ottobre una potente scossa di magnitudo 7,2 ha colpito il centro dell'arcipelago filippino (Central Visayas), uccidendo finora almeno 190 persone ma le vittime potrebbero superare quota 200. Gravi danni anche agli edifici, fra cui numerose chiese centenarie che risalgono all'epoca coloniale spagnola e sono fra i patrimoni architettonici più importanti del Paese.

Il numero totale delle persone interessate - in modo più o meno grave - dal sisma è di oltre tre milioni, sparsi in otto città e 52 comuni. Il bilancio dei danni ha superato i 900 milioni di pesos (poco meno di 21 milioni di dollari), sono 46mila le case andate distrutte, oltre a 39 ponti e 18 strade principali. Ad oggi sono 111mila i cittadini di Bohol ospitati nei campi di accoglienza governativi; molti altri vivono nelle tende a causa delle continue scosse di assestamento, più di 2mila dal sisma principale.

In un messaggio personale inviato all'arcivescovo di Cebu mons. Jose Palma, presidente dei vescovi filippini (Cbcp), mons. Bùi Văn Đọc sottolinea che è "doloroso" sentire che dopo il devastante tifone Nari, un altrettanto distruttivo terremoto ha colpito il Paese. Parlando a nome della Conferenza episcopale e della popolazione vietnamita, il prelato assicura "la nostra vicinanza nella preghiera" e la salvezza "nelle braccia misericordiose del Padre celeste" per tutte le vittime. Egli esprime anche "tristezza" per i "gravi danni" inferti a "siti storici e alle Chiese secolari". Auspicando una pronta ripresa, l'arcivescovo vietnamita invoca la protezione di San Michele Arcangelo sulle Filippine.

Intanto continua il lavoro del segretariato nazionale di Giustizia e Pace della Conferenza episcopale filippina (Cbcp-Nassa) a favore delle vittime del terremoto. Due squadre sono da giorni operative a Bohol, per la verifica dei danni e interventi di prima assistenza. Altre valutazioni verranno effettuate in tutta l'arcidiocesi di Cebu, anch'essa colpita dal sisma. Tutte le diocesi delle Filippine sono mobilitate nella campagna di raccolta fondi; ad oggi la priorità è l'aiuto alle vittime, solo in un secondo momento si valuteranno ipotesi di ricostruzione delle chiese distrutte. Finora Nassa ha stanziato 400mila pesos a favore della diocesi di Bohol.