Mumbai: dopo “baby miracolo”, trovata un’altra neonata abbandonata. È morta
di Nirmala Carvalho
Entrambi i piccoli sono stati scoperti nel quartiere di Kalyan da alcuni passanti, che hanno chiamato la polizia. La bambina però non ce l’ha fatta. Vescovo ausiliare di Mumbai: “Crimini del genere sono una vergogna per l’umanità. Il governo deve introdurre misure pro-vita”.

Mumbai (AsiaNews) - A un giorno dal ritrovamento a lieto fine di "baby miracolo", un caso analogo sconvolge la comunità indiana: ieri a Kalyan (Mumbai) è stata ritrovata una neonata  senza vita in un cestino dell'immondizia. La piccola era avvolta in una pezza verde, di quelle usate in ospedale, e chiusa in una busta di plastica. Aveva il cordone ombelicale ancora intatto, e questo secondo la polizia indica che è stata abbandonata poco dopo il parto. Ora il suo corpo è nelle mani del medico legale, che deve accertare le cause della morte. Al momento si sa soltanto che la mano sinistra e la gamba destra erano fratturate.

Secondo mons. Savio Fernandes, vescovo ausiliare di Mumbai e presidente della Commissione diocesana per la famiglia e la vita umana, "non c'è nulla di più crudele che prendersela con bambini innocenti e indifesi. Crimini del genere sono una vergogna per l'umanità, soprattutto per la società in cui viviamo. Non possiamo rimanere spettatori silenti dinanzi a episodi del genere: il nostro silenzio rinforza soltanto una cultura di morte".

A scoprire il corpo un passante, che ha visto un piedino spuntare da una busta nel cestino. L'uomo ha subito allertato la polizia, che è corsa sul posto. Purtroppo la neonata era già morta. Anche nel caso di "baby miracolo" un gruppo di persone aveva scorto per caso il fagotto abbandonato, nel medesimo quartiere: il bambino però è stato più fortunato ed è sopravvissuto.

"Il governo - spiega il vescovo - deve introdurre forti misure pro-vita e fare di tutto per cambiare questa mentalità distorta diffusa in molte parti del nostro Paese. Anche la Chiesa deve fare la sua parte, rendendo le persone veri agenti di cambiamento, a partire dalle proprie famiglie, i vicini, il posto di lavoro e le comunità".