Il Patriarca buddista visita le tombe dei fondatori della Chiesa in Corea
di Joseph Yun Li-sun
Il venerabile Jinje guida l'Ordine Jogye, il piĆ¹ importante del Paese con 20 milioni di fedeli. Nel corso della visita al santuario di Chon Jin Am, che ospita i resti dei primi laici cattolici coreani, ha sostato sotto la grande statua di Maria Regina della Pace: "Molto felice di essere qui".

Seoul (AsiaNews) - Il Patriarca buddista dell'Ordine Jogye ha compiuto una visita di cortesia a Chon Jin Am, santuario coreano che ospita le tombe dei cinque laici martiri "fondatori" della Chiesa cattolica nel Paese. Il venerabile Jinje, che guida la confessione religiosa più numerosa della Corea del Sud con 20 milioni di seguaci, è stato accolto dal rettore del santuario, mons. Pietro Byon, e da altri sacerdoti residenti a Chon Jin Am.

Il monaco si è detto "molto felice" di poter sostare sotto la grande statua della Madonna "Regina della Pace", installata alcuni mesi fa nel santuario: il ven. Jinje ha detto che proprio la Vergine "è uno strumento per la pace nel mondo". Subito dopo ha definito "impressionante" il pellegrinaggio alla tomba dei cinque laici martiri. I cinque sono Yi Byok, Yi Seung-houn, Kwon Yil-shin, Kwon Cheol-sin, Cheong Yak-jon: fanno parte del gruppo dei 103 martiri coreani canonizzati da Giovanni Paolo II nel 1984. Oggi la Chiesa coreana attende la canonizzazione anche di un altro gruppo, composto da Paolo Yun e i suoi 123 compagni martiri.

La visita rappresenta una cortesia interreligiosa che smorza le tensioni sorte nel 2011 fra l'Ordine e i cristiani sudcoreani. Secondo i buddisti, l'allora amministrazione guidata da Lee Myung-bak aveva varato troppe "politiche pro-cristiane": alle accuse erano seguite decine di proteste popolari guidate dai monaci. Poco tempo dopo l'Ordine ha cambiato superiore: Jinje è stato eletto nel dicembre 2011 ed è entrato i carica (per cinque anni) nel marzo del 2012.