Nazareth, 7mila fedeli da tutto il mondo per la chiusura dell'Anno della Fede
Alle celebrazioni per la Giornata internazionale della fede vi erano palestinesi, giordani e anche migranti filippini. In un messaggio al Patriarca Twal il papa ricorda il "primato di fede" della Terra Santa, luogo da cui tutto รจ iniziato.

Nazareth (AsiaNews) - Oltre 7mila fedeli si sono riuniti a Nazareth per celebrare la Giornata internazionale della fede. Alla messa tenutasi lo scorso 17 novembre hanno partecipato religiosi e fedeli di molte comunità cattoliche della Terra Santa, della Palestina e della Giordania, con rappresentati della Chiesa latina, melkita, maronita, siro-antiochena, ma anche molte famiglie filippine giunte a Narareth pregare in suffragio delle vittime del tifone Haiynan. Guidata da mons. Fouad Twal, patriarca della Chiesa di Gerusalemme dei Latini, la celebrazione è uno degli ultimi eventi dell'Anno della Fede indetto da Benedetto XVI che terminerà il prossimo 24 novembre in San Pietro con una messa solenne celebrata da papa Francesco.

Il patriarca Twal ha letto all'assemblea il messaggio inviato da papa Francesco. Nel testo il pontefice loda la Terra Santa come primo luogo della fede cristiana: "La storia della nostra fede trova le sue origini nella terra in cui state celebrando. Prima di poter capire la nostra storia personale di fede e il nostro bisogno di misericordia di Dio, tutti dobbiamo rivolgerci a quel luogo e tempo in cui Gesù stesso ha camminato in mezzo a noi " .

Nell'omelia mons. Twal ha affrontato il grande dramma della guerra siriana, che ha portato oltre 500mila persone a cercare rifugio in Giordania e Libano, molti dei quali vivono grazie agli aiuti caritatevoli della Chiesa e delle famiglie cristiane. "L'importanza della fede - ha sottolineato il patriarca - non è una semplice adesione intellettuale a delle verità su Dio, ma è una libera adesione, in piena fiducia, come quella che manifesta un bimbo ai suoi genitori".