Bangladesh, dopo il Rana Plaza al via la maxi-ispezione nelle fabbriche tessili
Gruppi di tecnici esamineranno gli impianti di sicurezza e la solidità strutturale di 1000 impianti. Intanto continuano le proteste degli operai del settore, che vogliono un salario mensile minimo di 8mila taka (103 dollari).

Dhaka (AsiaNews/Agenzie) - Inizia oggi in Bangladesh la maxi-ispezione nelle fabbriche tessili del Paese, per controllare e valutare gli standard di sicurezza di ogni stabilimento. Voluto dal governo dopo la tragedia del Rana Plaza - nel cui crollo sono morte più di mille persone - il progetto coinvolge esperti della Bangladesh University of Engineering and Technology, che gestirà la parte "tecnica".

Per otto settimane, trenta gruppi di ingegneri esamineranno 200 impianti, valutando l'integrità strutturale, gli impianti anti-incendio e la sicurezza del sistema elettrico. Secondo il progetto, nel complesso l'ispezione dovrebbe coprire 1000 fabbriche.

Dopo la Cina, il Bangladesh è il secondo esportatore vi vestiti al mondo e l'industria tessile rappresenta oltre il 10% del Pil nazionale. Il Paese conta circa 4.500 fabbriche, che danno lavoro a oltre 2 milioni di persone, il 70% delle quali sono donne. Gli incidenti del Rana Plaza e della Tazreen Fashion hanno messo in luce le condizioni degradanti in cui lavorano gli operai.

Anche per questo, negli ultimi mesi i lavoratori delle zone industriali di Gazipur e Ashulia hanno scioperato e protestato, per chiedere salari più alti. La scorsa settimana, una rete di imprenditori ha promesso di alzare il salario minimo a 5.300 taka (68 dollari) al mese, ma gli operai vanno avanti con la loro richiesta di 8mila taka (103 dollari).