Tokyo offre 20 miliardi di dollari all'Asean per bloccare l'egemonia di Pechino
Il finanziamento è stato annunciato oggi in occasione del vertice Asean a Tokyo. Il prestito servirà soprattutto per sviluppare la regione del fiume Mekong. I 10 membri dell'Asean lanciano un segnale alla Cina e firmano una dichiarazione congiunta sulla libertà di movimento e commercio nel Mar cinese orientale.

Tokyo (AsiaNews/ Agenzie) - Per contrastare l'espansione economica e militare della Cina nel Mar Cinese orientale, il Giappone offre all' Association of Southeast Asian Nations (Asean) 20 miliardi di dollari in aiuti e prestiti. Shinzo Abe, Premier giapponese, ha dato oggi l'annuncio in occasione del vertice Asean in corso a Tokyo. La decisione giunge a poche settimane dalle dichiarazioni di Pechino su una nuova zona di identificazione per la difesa aerea (Zida) nel Mar cinese orientale, area dove convergono gli interessi di Giappone e Cina per il controllo delle isole Senkaku/Diaoyu.

Abe ha sottolineato che il finanziamento sarà ripartito su un periodo di cinque anni attraverso prestiti agevolati e sarà indirizzato allo sviluppo economico della regione del fiume Mekong. In questo modo Tokyo vuole raccogliere consensi fra i 10 Paesi membri dell'Asean: Indonesia, Malaysia, Filippine, Singapore, Thailandia, Brunei, Vietnam, Laos, Myanmar, Cambogia. Fra essi Filippine, Malaysia e Vietnam condividono con il Giappone una serie di dispute territoriali con la Cina sul controllo dell'isole Spratly e Paracel. Parlando all'incontro, Susilo Bambang Yodhoyono ha sottolineato che "le buone relazioni fra Cina e Giappone sono fondamentali per il futuro della regione".

Per dare un segnale forte a Pechino, i 10 Stati membri dell'Asean hanno firmato una dichiarazione congiunta che chiede il libero passaggio delle merci nella regione, senza imposizioni e rivendicazioni. Senza menzionare in modo esplicito la Zida creata in modo unilaterale dalla Cina i partecipanti all'incontro "riaffermano l'importanza di mantenere la pace, la stabilità e la prosperità nella regione, promuovendo la sicurezza e la libertà di navigazione...e la risoluzione ci controversie con mezzi pacifici in conformità con i principi riconosciuti dal diretto internazionale".