“Apostolo in cammino”: un docu-film per rilanciare la missione fra i cattolici indonesiani
di Mathias Hariyadi
L’arcidiocesi di Semarang ha realizzato un documentario sul gesuita austriaco p. YB Prenthaler, protagonista dell’evangelizzazione a Java nel primo ‘900. Alla pellicola hanno collaborato 133 fedeli e 70 addetti, “con gioia e serenità”. Sacerdote indonesiano: “è stata un’esperienza di fede”. Il film sarà trasmesso sul territorio nazionale.

Jakarta (AsiaNews) - La storia di un grande missionario gesuita, che ha contribuito alla diffusione del cattolicesimo nello Java centrale nei primi decenni del secolo scorso; la testimonianza viva di un uomo che, a piedi, ha percorso chilometri lungo le aree montagnose di Bukit Menoreh per portare il Vangelo alle popolazioni locali. La Commissione diocesana per le comunicazioni sociali di Semarang ha voluto rendere omaggio al sacerdote gesuita di origini austriache p. YB Prenthaler, realizzando un docu-film di 110 minuti intitolato "Pedibus Apostolorum" (L'apostolo in cammino). Una narrazione in lingua indonesiana e sottotitoli in inglese, che ha già catturato l'attenzione di moltissimi fedeli; il prossimo fine settimana, verrà trasmesso sul territorio nazionale da MetroTv, nel contesto delle programmazioni pre-natalizie.

Assieme a p. van Lith. missionario gesuita olandese protagonista dell'evangelizzazione a Sendangsono (Java) ai primi del '900, p. Prenthaler per 26 anni ha testimoniato il Vangelo e contribuito alla diffusione del cristianesimo in queste aree montagnose dello Java centrale. Egli ha svolto la propria missione prima a Boro e poi a Sendangsono, distante 5 km, sostituendo p. Van Lith chiamato a dirigere una scuola cattolica a Muntilan. Per molti indonesiani Boro e Sendangsono sono la culla in cui è nato e si è diffuso il cristianesimo nella provincia dello Java centrale. Ed è proprio da qui che provengono la maggior parte dei sacerdoti, delle suore e dei religiosi, protagonisti dell'annuncio del Vangelo in tutto l'arcipelago indonesiano.

Il docu-film su p. Prenthaler è stato curato e prodotto da p. Noegroho Agoeng Pr, responsabile della Commissione diocesana per le comunicazioni sociali di Semarang, e ha riscontrato un forte apprezzamento tra i cattolici del Paese. Il sacerdote racconta che l'intera lavorazione ha rappresentato "un'esperienza di fede" ed è stata realizzata grazie ai finanziamenti stanziati dai cattolici di Boro e Sendangsono. "Tutto il materiale usato per la realizzazione del film - aggiunge - comprese le ricerche storiche, le foto documentario, la produzione e l'editing sono stati curati da noi".

"Il mio obiettivo - continua il sacerdote - è di alimentare l'entusiasmo fra i cattolici dell'arcidiocesi di Semarang, perché alimentino lo spirito dell'apostolato attraverso i media moderni". La scelta di p. Prenthaler, aggiunge, è risultata ottimale perché egli "ha rappresentato una figura di primissimo piano nella parrocchia di Boro", dove ha reso "per 26 anni un servizio straordinario, che molti di noi oggi rischiano di dimenticare". Per la sua realizzazione sono stati coinvolti 133 fedeli, almeno 70 addetti e "tutti hanno lavorato con gioia e serenità".

P. Prenthaler ha rappresentato un grande esempio di testimonianza cristiana fra i nativi, un modello di uomo e di sacerdote che è in grado di trasmettere "prosperità materiale e spirituale alla gente". Egli ha saputo anche animare un celebre luogo di pellegrinaggi a Sendagsono, dove nel 1904 era stata edificata una piccola grotta mariana sul modello di quella ben più celebre di Lourdes. Il missionario austriaco è morto nel 1946 ed è stato seppellito a Boro.

In Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, i cattolici sono una piccola minoranza composta da circa sette milioni di persone, pari al 3% circa della popolazione. Nella sola arcidiocesi di Jakarta, i fedeli raggiungono il 3,6% della popolazione. La Costituzione sancisce la libertà religiosa, tuttavia la comunità è vittima di episodi di violenze e abusi, soprattutto nelle aree in cui è più radicata la visione estremista dell'islam, come ad Aceh. Essi sono una parte attiva nella società e contribuiscono allo sviluppo della nazione o all'opera di aiuti durante le emergenze, come avvenuto per in occasione della devastante alluvione del gennaio scorso.